Basi fisiopatologiche e rilevanza clinica del disturbo motorio lieve nei soggetti affetti da malattia di Alzheimer iniziale

Basi fisiopatologiche e rilevanza clinica del disturbo motorio lieve nei soggetti affetti da malattia di Alzheimer iniziale

Informazioni sul documento

Autore

Ginevra Parodi

Scuola

Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche

Specialità Medicina e Chirurgia
Anno di pubblicazione 2018-2019
Tipo di documento tesi di laurea
Lingua Italian
Numero di pagine 66
Formato
Dimensione 2.41 MB
  • Malattia di Alzheimer
  • Disturbo motorio lieve
  • Fisiopatologia

Riassunto

I. Introduzione

La malattia di Alzheimer (AD) rappresenta una delle sfide mediche più significative del nostro secolo. L'incidenza della patologia è in costante aumento, con un numero crescente di individui colpiti a livello globale. La demenza associata all'AD non solo influisce sulla qualità della vita dei pazienti, ma comporta anche un notevole onere per i sistemi sanitari. È fondamentale comprendere i fattori di rischio e le biomarker per una diagnosi precoce e un trattamento efficace. La diagnosi tardiva è un problema comune, spesso portando a un intervento limitato e a una prognosi sfavorevole. La conoscenza della storia naturale della malattia e dei segnali d'allerta è cruciale per i professionisti della salute. La prevenzione primaria è essenziale, specialmente negli stadi presintomatici, per ridurre l'impatto della malattia.

II. Epidemiologia

L'AD è la causa più comune di demenza negli adulti, con un'incidenza che aumenta drasticamente dopo i 65 anni. In Italia, circa 492.000 persone sono affette da questa malattia, mentre a livello mondiale si stima che il numero raggiunga i 26,6 milioni. La prevalenza è maggiore tra le donne, principalmente a causa della loro maggiore aspettativa di vita. Si prevede che entro il 2050, il numero di persone colpite dall'AD aumenterà significativamente, rendendo la malattia un problema di salute pubblica sempre più rilevante. La mortalità e la morbilità associate all'AD richiedono un'attenzione particolare da parte dei servizi sanitari, che devono essere pronti a gestire l'aumento previsto dei casi.

III. Ipotesi eziopatologiche

Le ipotesi eziopatologiche dell'AD includono l'accumulo di proteine amiloidi, che porta alla degenerazione neuronale. L'ipotesi a cascata suggerisce che l'accumulo di β-proteina sia il primo evento scatenante, seguito da una serie di eventi patologici che culminano nella morte cellulare. Queste teorie sono fondamentali per comprendere i meccanismi alla base della malattia e per sviluppare strategie terapeutiche mirate. La ricerca continua a esplorare altre ipotesi alternative, cercando di identificare i fattori che contribuiscono alla progressione della malattia. La comprensione di queste dinamiche è cruciale per la diagnosi e il trattamento dell'AD.

IV. Sintomatologia e diagnosi

La sintomatologia dell'AD è complessa e varia da paziente a paziente. I sintomi iniziali possono includere mild cognitive impairment (MCI), che rappresenta un segnale di allerta per la progressione verso l'AD. La diagnosi precoce è fondamentale per intervenire tempestivamente e migliorare la qualità della vita del paziente. I criteri diagnostici, come quelli stabiliti dal NINCDS-ARDA e dall'IWG, sono strumenti essenziali per i clinici. La presenza di biomarker specifici può supportare la diagnosi e fornire informazioni preziose sulla progressione della malattia. È importante che i professionisti della salute siano formati per riconoscere i segni precoci e utilizzare le tecniche diagnostiche appropriate.

V. Trattamento

Attualmente, non esistono cure definitive per l'AD. I trattamenti disponibili mirano a rallentare la progressione della malattia e a gestire i sintomi. Gli inibitori della colinesterasi e gli antagonisti NMDA sono tra le opzioni terapeutiche più comuni. Tuttavia, la loro efficacia varia da paziente a paziente. È fondamentale un approccio personalizzato, che consideri le specifiche esigenze del paziente. Le terapie alternative e le strategie di supporto possono anche giocare un ruolo importante nel migliorare la qualità della vita. La ricerca continua a cercare nuove opzioni terapeutiche, con l'obiettivo di trovare trattamenti più efficaci.

Riferimento del documento

  • La Malattia di Alzheimer
  • Epidemiologia
  • Ipotesi Eziopatologiche
  • Sintomatologia: MCI e AD
  • Criteri per la diagnosi