
Efficienza e Sicurezza di Bendamustina ad Alte Dosi in Associazione a Brentuximab Vedotin nei Pazienti con Linfoma di Hodgkin Recidivato/Refrattario
Informazioni sul documento
Autore | Dottoranda |
instructor | Dott.ssa Roberta Della Pepa |
Scuola | Scuola di Medicina e Chirurgia |
Specialità | Medicina Clinica e Chirurgia |
Tipo di documento | Dottorato di Ricerca |
Anno di pubblicazione | XXXI ciclo |
Luogo | Non specificato |
Lingua | Italian |
Numero di pagine | 59 |
Formato | |
Dimensione | 2.03 MB |
- Linfoma di Hodgkin
- Terapie Avanzate Biomediche
- Chirurgiche
Riassunto
I. Introduzione
Il linfoma di Hodgkin rappresenta una patologia ematologica significativa, costituendo circa il 10% di tutti i linfomi. L'incidenza in Europa è di circa 2.4 casi ogni 100.000 persone, con un andamento bimodale che evidenzia un primo picco in giovane età e un secondo in età avanzata. La comprensione dell'eziologia di questa malattia è complessa e coinvolge fattori genetici e ambientali. L'integrazione del virus di Epstein-Barr nel genoma delle cellule neoplastiche è stata identificata in circa il 50% dei casi, suggerendo una correlazione tra infezione e insorgenza della malattia. Inoltre, la familiarità e le immunodeficienze, come nel caso dei pazienti HIV positivi, sono fattori di rischio ben documentati. La patologia è caratterizzata da un infiltrato eterogeneo di cellule giganti multinucleate, con un background infiammatorio che gioca un ruolo cruciale nella progressione della malattia. La produzione di citochine da parte di queste cellule contribuisce ai sintomi clinici e alla capacità delle cellule neoplastiche di evadere il controllo immunitario.
II. Obiettivi dello Studio
L'obiettivo principale di questo studio è valutare l'efficacia e la sicurezza della bendamustina ad alte dosi in associazione con brentuximab vedotin nei pazienti con linfoma di Hodgkin recidivato o refrattario. La combinazione di questi due agenti terapeutici è stata proposta per migliorare i risultati clinici in una popolazione di pazienti che ha mostrato una risposta limitata alle terapie standard. L'analisi si concentra su variabili chiave come la risposta terapeutica, la tollerabilità del trattamento e gli effetti collaterali associati. La valutazione della risposta è stata effettuata utilizzando tecniche di imaging avanzate, come la PET/TC, per monitorare l'andamento della malattia e l'efficacia del trattamento. Questo approccio mira a fornire dati clinici robusti che possano guidare le future decisioni terapeutiche.
III. Materiali e Metodi
Lo studio ha coinvolto una coorte di pazienti selezionati in base a criteri di eleggibilità rigorosi. Sono stati inclusi pazienti con diagnosi confermata di linfoma di Hodgkin recidivato o refrattario, che avevano ricevuto almeno una linea di trattamento precedente. Il disegno dello studio è stato di tipo prospettico, con un follow-up programmato per monitorare gli esiti clinici. Gli endpoints primari includevano la risposta globale al trattamento e la sopravvivenza libera da progressione. L'analisi statistica è stata condotta per valutare l'efficacia della combinazione terapeutica, utilizzando modelli di regressione per identificare fattori predittivi di risposta. Questo approccio metodologico ha permesso di ottenere risultati significativi e di contribuire alla letteratura esistente sul trattamento del linfoma di Hodgkin.
IV. Risultati
I risultati dello studio hanno mostrato un miglioramento significativo nella risposta terapeutica nei pazienti trattati con bendamustina e brentuximab vedotin. La valutazione dell'efficacia ha rivelato tassi di risposta globale superiori rispetto ai regimi terapeutici precedenti. Tuttavia, è stata osservata una variabilità nella tollerabilità del trattamento, con alcuni pazienti che hanno riportato effetti collaterali significativi. La gestione di questi effetti è stata cruciale per garantire la continuità del trattamento e migliorare la qualità della vita dei pazienti. I dati raccolti suggeriscono che questa combinazione terapeutica potrebbe rappresentare una nuova opzione per i pazienti con linfoma di Hodgkin recidivato o refrattario, aprendo la strada a ulteriori ricerche e studi clinici.
V. Discussione e Conclusioni
La combinazione di bendamustina e brentuximab vedotin si è dimostrata promettente nel trattamento del linfoma di Hodgkin recidivato o refrattario. I risultati ottenuti indicano un potenziale miglioramento nella risposta terapeutica e nella gestione della malattia. Tuttavia, è fondamentale considerare la tollerabilità del trattamento e gli effetti collaterali, che possono influenzare le decisioni terapeutiche. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su studi clinici più ampi per confermare questi risultati e ottimizzare le strategie terapeutiche. L'importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione del linfoma di Hodgkin è evidente, poiché la collaborazione tra oncologi, ematologi e specialisti in terapia del dolore è essenziale per migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti.
Riferimento del documento
- Eziologia, patogenesi, classificazione istologica e biologia
- La valutazione della risposta e il ruolo della PET/TC
- Il linfoma di Hodgkin refrattario e/o recidivato
- Tossicità, riduzione della dose e rinvii del trattamento
- Classificazione del linfoma di Hodgkin WHO 2016