Impatto del tipo di valvola bioprotetica sul danno miocardico peri-procedurale e sulla mortalità dopo sostituzione di valvola aortica transcatetere

Impatto del tipo di valvola bioprotetica sul danno miocardico peri-procedurale e sulla mortalità dopo sostituzione di valvola aortica transcatetere

Informazioni sul documento

Autore

Enrico Arnaboldi

Scuola

Università degli Studi di Genova

Specialità Medicina e Chirurgia
Anno di pubblicazione 2019-2020
Luogo Genova
Tipo di documento tesi di laurea
Lingua Italian
Numero di pagine 84
Formato
Dimensione 1.25 MB
  • Stenosi della valvola aortica
  • Sostituzione transcatetere della valvola aortica
  • Danno miocardico peri-procedurale

Riassunto

I. Introduzione

L'impatto del tipo di valvola bioprotetica sul danno miocardico peri-procedurale (PPMI) e sulla mortalità dopo la sostituzione di valvola aortica transcatetere (TAVI) rappresenta un tema di crescente rilevanza nella cardiologia interventistica. La TAVI è una procedura innovativa che ha rivoluzionato il trattamento della stenosi aortica, specialmente nei pazienti ad alto rischio chirurgico. Tuttavia, il PPMI rimane una complicanza significativa, con implicazioni potenzialmente gravi per la prognosi a lungo termine. Questo studio si propone di analizzare l'incidenza del PPMI in relazione al tipo di valvola utilizzata, distinguendo tra valvole self-expandable (SEV) e mechanical-expandable (MEV). L'obiettivo primario è valutare i predittori di PPMI e la loro correlazione con la mortalità a 30 giorni e a un anno. La comprensione di questi aspetti è fondamentale per ottimizzare le strategie terapeutiche e migliorare gli esiti clinici.

II. Metodologia

Lo studio ha coinvolto 596 pazienti sottoposti a TAVI tra il 2014 e il 2019, seguendo i criteri VARC-2 per la definizione del PPMI. I dati raccolti hanno incluso informazioni demografiche, cliniche e i risultati delle analisi logistiche multivariate. L'analisi ha rivelato che il 79% dei pazienti ha presentato PPMI, con un'incidenza significativamente più alta nei pazienti trattati con SEV rispetto a quelli con MEV. I risultati hanno mostrato che i predittori di PPMI includevano l'età, il sesso e la clearance della creatinina. Inoltre, la mortalità a 30 giorni è stata del 2.5%, mentre quella a un anno è stata dell'8.1%. Questi dati suggeriscono che, sebbene l'uso di SEV sia associato a un aumento del PPMI, non vi è una correlazione diretta con la mortalità, evidenziando la complessità della gestione clinica in questo contesto.

III. Risultati e Discussione

I risultati dello studio indicano che l'uso di valvole bioprotetiche ha un impatto significativo sul PPMI, con le SEV che mostrano un tasso di complicanze più elevato. Tuttavia, il PPMI non ha mostrato una correlazione diretta con la mortalità a breve e lungo termine. Questo solleva interrogativi sulla necessità di ulteriori ricerche per comprendere i meccanismi sottostanti e per identificare strategie di intervento che possano mitigare il rischio di PPMI. La discussione si concentra sull'importanza di una selezione accurata dei pazienti e sull'ottimizzazione delle tecniche chirurgiche per migliorare gli esiti. Inoltre, si evidenzia la necessità di un follow-up a lungo termine per monitorare gli effetti delle diverse tipologie di valvole sulla salute cardiaca dei pazienti.

IV. Conclusioni

In conclusione, l'analisi dell'impatto del tipo di valvola bioprotetica sul PPMI e sulla mortalità dopo TAVI fornisce informazioni preziose per la pratica clinica. I risultati suggeriscono che, sebbene le SEV possano comportare un rischio maggiore di PPMI, non vi è un aumento della mortalità associato. Queste scoperte possono guidare le decisioni cliniche e le future ricerche nel campo della cardiologia interventistica. È fondamentale continuare a esplorare le relazioni tra le caratteristiche delle valvole, le complicanze peri-procedurali e gli esiti a lungo termine per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da stenosi aortica.

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