
Regulations for In-House Free Professional Activity (ALPI) at the Oncology Reference Center of Basilicata
Informazioni sul documento
Scuola | Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata |
Luogo | Rionero in Vulture |
Tipo di documento | regolamento |
Lingua | English |
Numero di pagine | 42 |
Formato | |
Dimensione | 287.45 KB |
- Healthcare
- Medical Regulations
- Professional Conduct
Riassunto
I. Norme Generali
Il documento 'Regolamento dell’Attività Libero Professionale Intramuraria (A.L.P.I)' stabilisce le linee guida per l'esercizio di attività libero-professionale all'interno dell'IRCCS-CROB. La definizione di ALPI è chiara: si tratta di attività svolte da personale sanitario, sia medico che non medico, al di fuori dell'orario di lavoro, in favore di assistiti che scelgono di pagare per servizi aggiuntivi. È fondamentale che tali attività non aumentino le liste di attesa per i servizi istituzionali e non compromettano gli obiettivi aziendali. La regolamentazione è supportata da normative specifiche, come la L. n.412/1991 e il D. Lgs. n.502/1992, che forniscono un quadro giuridico per l'attuazione dell'ALPI. La normativa di riferimento è essenziale per garantire che l'attività libero-professionale si integri senza conflitti con le funzioni istituzionali del servizio sanitario.
1.1 Definizioni e Normativa di Riferimento
La sezione 1.1 del documento chiarisce che l'ALPI deve essere autorizzata e non deve comportare un incremento delle liste di attesa. È importante notare che l'ALPI può essere attivata anche in situazioni eccezionali, come la necessità di ridurre le liste di attesa. La definizione di ALPI in convenzione è un aspetto cruciale, poiché consente all'azienda di erogare servizi a pagamento in strutture esterne, garantendo così una maggiore flessibilità e accesso ai servizi per i pazienti. La regolamentazione è progettata per garantire che l'attività libero-professionale non interferisca con le funzioni primarie dell'istituto, mantenendo un equilibrio tra le esigenze di assistenza e le normative vigenti.
II. Tipologie di ALPI
La sezione 2 del documento delinea le diverse tipologie di ALPI che possono essere attuate. L'attività ambulatoriale individuale è una delle forme principali, caratterizzata dalla libera scelta del professionista da parte del cittadino. Questa modalità consente ai dirigenti sanitari di offrire prestazioni a cittadini non ricoverati, sia in strutture interne che esterne. È fondamentale che le prestazioni siano riconducibili a quelle già esistenti nel Nomenclatore Tariffario Unico Regionale, garantendo così la coerenza e la qualità dei servizi offerti. Inoltre, l'attività di diagnostica strumentale e terapeutica di équipe rappresenta un'altra forma di ALPI, che permette di erogare prestazioni in un contesto collaborativo, aumentando l'efficacia e l'efficienza del servizio.
2.1 Attività Ambulatoriale Individuale
L'attività ambulatoriale individuale è descritta come un'opzione in cui il cittadino ha la libertà di scegliere il professionista. Questa scelta è cruciale per garantire la soddisfazione del paziente e la qualità del servizio. Le prestazioni possono includere visite specialistiche, prestazioni terapeutiche e interventi chirurgici ambulatoriali. È importante che queste prestazioni siano sempre in linea con le normative regionali, per evitare conflitti con l'attività istituzionale. La regolamentazione di queste attività è fondamentale per garantire che l'ALPI non diventi una forma di concorrenza sleale nei confronti dei servizi pubblici, ma piuttosto un complemento utile per il sistema sanitario.
Riferimento del documento
- L. n.412/1991, art.4, comma 7
- D. Lgs. n.502/1992, art.4, comma 10 e 11 e art.15 - quinquies
- L. n.724/1994, art.3, commi 6 e 7
- L. n.662/1996, art.1
- D.P.C.M. 27/03/2000 “Atto di indirizzo e coordinamento concernente l'attività libero professionale della dirigenza sanitaria del SSN”