Nuove considerazioni sull'oratorio di Santa Felicita in Fara Gera d'Adda

Nuove considerazioni sull'oratorio di Santa Felicita in Fara Gera d'Adda

Informazioni sul documento

Autore

Alessandro Mario Gritti

instructor Ch. mo Prof. Sauro Gelichi
Scuola

Università

Specialità Archeologia e Conservazione dei Beni Archeologici
Tipo di documento Tesi
Anno di pubblicazione 2012/2013
Luogo Fara Gera D'Adda
Lingua Italian
Numero di pagine 90
Formato
Dimensione 666.70 KB
  • Archeologia
  • Conservazione dei Beni Archeologici
  • Storia Medievale

Riassunto

I. Il Contesto

L'oratorio di Santa Felicita, situato a Fara Gera d'Adda, è un esempio significativo di architettura religiosa che ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. La sua posizione strategica, affacciata su Piazzetta Don Pietro Balconi, ne ha garantito l'importanza storica e culturale. La comunità di Fara, con una popolazione di circa ottomila abitanti, si trova lungo la riva sinistra del Fiume Adda, in una zona ricca di storia e reperti archeologici. La Bassa Bergamasca è caratterizzata da un territorio che ha visto l'insediamento di diverse civiltà, dai Celti ai Romani, fino ai Longobardi. Questi ultimi hanno lasciato un'impronta significativa, come dimostrano i ritrovamenti archeologici di Caravaggio e Fornovo San Giovanni. La Gera d'Adda è stata un'area di interesse strategico, testimoniata dalle fortificazioni erette dal Ducato di Milano. La ricerca archeologica ha rivelato l'importanza di questo territorio come crocevia di importanti assi viari, che collegano le città di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano. La documentazione storica e archivistica è fondamentale per comprendere le origini e l'evoluzione dell'oratorio, che ha ricoperto un ruolo centrale nella vita della comunità.

II. Le Campagne di Ricognizione e Scavo

Le campagne di scavo condotte tra il XIX e il XXI secolo hanno fornito informazioni preziose sulla storia dell'oratorio di Santa Felicita. I rinvenimenti fortuiti, avvenuti principalmente tra Ottocento e Novecento, hanno gettato le basi per le successive indagini archeologiche. La campagna di scavi del 1999/2001, diretta dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia, ha rappresentato un momento cruciale per la comprensione delle fasi architettoniche dell'edificio. Questi scavi hanno rivelato strutture significative e hanno permesso di avanzare nuove considerazioni sulla storia dell'oratorio. La documentazione archeologica ha messo in luce le diverse fasi di costruzione e ristrutturazione, evidenziando l'importanza dell'oratorio come luogo di culto e di aggregazione sociale. Le tecniche murarie e i materiali utilizzati sono stati analizzati per comprendere meglio le pratiche costruttive dell'epoca. La ricerca ha anche messo in evidenza l'importanza di preservare e valorizzare il patrimonio archeologico, non solo per la sua rilevanza storica, ma anche per il suo potenziale educativo e culturale.

III. Le Origini Dalla Villa Alle Basilicae

L'oratorio di Santa Felicita ha origini che risalgono a epoche antiche, con una transizione significativa dalla villa romana alle basiliche altomedievali. Le fonti scritte, tra cui documenti archivistici e storiografici, offrono un quadro dettagliato delle trasformazioni subite dall'edificio nel corso dei secoli. La tricora tardoromana rappresenta una fase cruciale nella storia dell'oratorio, evidenziando l'evoluzione architettonica e le influenze culturali dell'epoca. Le analisi planimetriche delle strutture hanno rivelato dettagli significativi sulla disposizione degli spazi e sull'uso delle tecniche costruttive. La basilica altomedievale, con le sue absidi semicircolari e poligonali, ha rappresentato un momento di grande splendore per l'oratorio, testimoniando l'importanza del culto e della comunità. Le considerazioni sulle tecniche murarie e sui materiali impiegati offrono spunti interessanti per comprendere le pratiche architettoniche dell'epoca e il loro impatto sulla struttura attuale dell'oratorio.

IV. Dalla Ristrutturazione Romanica Al Declino Definitivo

La ristrutturazione romanica dell'oratorio di Santa Felicita ha segnato un cambiamento significativo nella sua storia. Le analisi delle strutture esterne e interne hanno rivelato le modifiche apportate nel corso dei secoli, evidenziando l'importanza di questo luogo di culto per la comunità locale. La fase tardomedievale ha visto l'oratorio assumere nuove funzioni, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali dell'epoca. La necropoli, situata nelle vicinanze, offre spunti per un'analisi del contesto sociale farese nel secolo XIII, rivelando le interazioni tra la vita quotidiana e le pratiche religiose. La chiesa postmedievale ha continuato a svolgere un ruolo centrale nella vita della comunità, ma il declino definitivo ha portato a una perdita di significato e di funzione. La ricerca archeologica ha messo in luce l'importanza di preservare la memoria storica di questo luogo, non solo per il suo valore culturale, ma anche per il suo potenziale come risorsa educativa per le generazioni future.

V. Conclusioni

Le nuove considerazioni sull'oratorio di Santa Felicita in Fara Gera d'Adda offrono un'importante opportunità per riflettere sul valore del patrimonio culturale e archeologico. La ricerca ha evidenziato l'importanza di un approccio multidisciplinare, che integri storia, archeologia e architettura per comprendere appieno la complessità di questo luogo. La valorizzazione del patrimonio archeologico non solo contribuisce alla conservazione della memoria storica, ma offre anche opportunità per l'educazione e la sensibilizzazione della comunità. La documentazione e le analisi condotte rappresentano un passo fondamentale verso una maggiore consapevolezza del valore del patrimonio culturale, sottolineando l'importanza di preservare e valorizzare luoghi come l'oratorio di Santa Felicita per le generazioni future.

Riferimento del documento

  • Rinvenimenti fortuiti
  • Le ricognizioni del 1978/1979
  • Gli scavi del 1999/2001
  • Le fonti scritte
  • Analisi planimetrica delle strutture