ATTO AZIENDALE 2021

Atto Aziendale CROB: Organizzazione

Informazioni sul documento

Azienda

Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (CROB)

Luogo Rionero in Vulture, Basilicata
Tipo di documento Atto Aziendale
Lingua Italian
Formato | PDF
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Riassunto

I.Organizzazione e Funzionamento dell Istituto Oncologico

Questo documento descrive l'organizzazione e il funzionamento di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) oncologico, focalizzandosi sulla qualità assistenziale e sulla ricerca oncologica. L'Istituto eroga prestazioni di alta specializzazione in oncologia, offrendo un approccio multidisciplinare e patient-centered per la diagnosi e la terapia del cancro. L'umanizzazione delle cure è un principio fondamentale, con un'attenzione particolare ai bisogni del paziente e dei suoi familiari. L'Istituto si impegna a garantire l'equità di accesso alle cure e l'efficacia degli interventi, collaborando con le reti assistenziali regionali e nazionali. La ricerca clinica è strettamente integrata con l'assistenza e la formazione, promuovendo l'innovazione nel campo dell'oncologia.

1. Missione e Obiettivi dell Istituto Oncologico

L'Istituto si pone come obiettivo principale la fornitura di servizi di alta specializzazione in oncologia, mirando a rispondere ai fabbisogni di alta complessità nell'area assistenziale e di ricerca. La centralità del paziente e l'umanizzazione delle cure sono principi inderogabili, perseguiti attraverso azioni coordinate per migliorare l'esperienza complessiva del paziente e dei suoi familiari. L'Istituto si impegna ad adottare un modello organizzativo che assicura una presa in carico multiprofessionale e multidisciplinare del paziente oncologico, condividendo percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) basati sulle migliori evidenze scientifiche. L'attività di assistenza si svolge nell'ambito degli indirizzi e della programmazione regionale e nazionale, erogando prestazioni di ricovero e cura di alta specializzazione, definendo percorsi diagnostico-terapeutici adeguati alle esigenze clinico-assistenziali del paziente lungo tutto il percorso di malattia. Annualmente, viene approvato un piano di formazione aziendale in linea con gli obiettivi del Piano Strategico, sottolineando l'importanza dell'integrazione tra ricerca, assistenza clinica e formazione per garantire l'innovazione del sistema e il miglioramento dei percorsi di cura.

2. Ruoli e Responsabilità della Direzione

Il documento definisce i ruoli e le responsabilità chiave all'interno dell'Istituto. Il Direttore Scientifico è responsabile della promozione e gestione dell'attività di ricerca, individuando le strutture che svolgono prevalentemente attività di ricerca e mantenendo stretti rapporti con le Università. È delegato alla valutazione dell'attività scientifica, alla raccolta di fondi e alla gestione dei finanziamenti per la ricerca. La Direzione Scientifica, guidata dal Direttore Scientifico, si occupa della promozione, gestione e valutazione delle attività di ricerca, integrandole negli obiettivi generali dell'Istituto. Il Direttore Sanitario assicura le funzioni del Direttore Medico di Presidio, gestendo l'operatività dello stabilimento ospedaliero, la gestione del rischio clinico, la qualità dell'assistenza e la sua valutazione. Il Direttore Amministrativo gestisce gli aspetti amministrativi e finanziari, adottando atti a rilevanza esterna e gestendo le deleghe del Direttore Generale. Il Comitato Tecnico-Scientifico fornisce pareri consultivi e proposte sui programmi e sugli obiettivi scientifici e di ricerca dell'Istituto. Il Consiglio di Indirizzo e Verifica ha un ruolo di supervisione e verifica sull'attività dell'Istituto, riferendo alla Regione in caso di risultati negativi della gestione.

3. Organizzazione Strutturale e Gestione delle Risorse

L'organizzazione interna dell'Istituto prevede una suddivisione in strutture complesse (dipartimenti, unità operative complesse), strutture semplici a valenza dipartimentale e strutture semplici. Le strutture complesse sono caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale e responsabilità nella realizzazione di processi integrati. Le strutture semplici a valenza dipartimentale affrontano processi assistenziali interdisciplinari trasversali a più strutture complesse. Le strutture semplici operano nell'ambito dei principi e delle direttive della struttura complessa sovraordinata. Il Direttore di Dipartimento coordina le attività di programmazione e monitoraggio, gestendo il budget del dipartimento e rappresentandolo nelle negoziazioni con la Direzione Generale. I Responsabili di Linea di Ricerca indirizzano lo sviluppo dell'innovazione nell'attività di ricerca. L'Istituto persegue la tutela della salute basandosi su principi di appropriatezza, qualità e sicurezza delle prestazioni, garantendo la sostenibilità economica. La gestione delle risorse umane si orienta verso uno sviluppo professionale delle competenze presenti nell'Istituto, finalizzato alla loro piena valorizzazione. La gestione dei proventi della libera professione intramuraria copre i costi diretti e indiretti sostenuti dall'Istituto.

II.Reti Assistenziali e Integrazione Territoriale

L'Istituto partecipa attivamente allo sviluppo di reti interaziendali, collaborando con altre strutture sanitarie per garantire la continuità dell'assistenza e l'integrazione tra ospedale e territorio. L'obiettivo è migliorare la qualità assistenziale per la popolazione di riferimento, assicurando efficienza operativa e un'efficace allocazione delle risorse. La partecipazione attiva dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei professionisti sanitari del territorio (PLS) è fondamentale per la continuità delle cure, anche attraverso piani terapeutici domiciliari personalizzati e l'accesso a servizi come l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

1. Reti Interaziendali e Integrazione Ospedale Territorio

Il documento sottolinea l'importanza della partecipazione dell'Istituto allo sviluppo di reti assistenziali interaziendali. Queste reti, composte da professionisti, strutture, tecnologie e processi, mirano a garantire la migliore qualità assistenziale ai cittadini, assicurando equità di accesso, presa in carico globale dell'assistito, efficienza operativa ed efficacia degli esiti sulla salute. L'obiettivo principale è la continuità dell'assistenza e l'integrazione tra ospedale e territorio, facilitando la condivisione di percorsi diagnostico terapeutici ed assistenziali (PDTA) all'interno delle reti stesse. Questo approccio richiede la definizione di modelli di reti assistenziali che promuovano una collaborazione efficace tra le diverse strutture coinvolte, sia a livello aziendale che regionale, per ottimizzare l'erogazione dei servizi e migliorare la risposta ai bisogni di salute della popolazione. La collaborazione interaziendale è vista come un elemento fondamentale per affrontare la complessità e la sostenibilità del sistema sanitario.

2. Continuità Assistenziale e Ruolo del Territorio

Per garantire la continuità delle cure, l'Istituto considera strategica l'attiva partecipazione ai processi di cura dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Professionisti Sanitari del territorio (PLS). Questo si traduce in un impegno concreto per favorire la collaborazione e la condivisione di informazioni tra l'Istituto e le strutture sanitarie territoriali, al fine di assicurare una presa in carico integrata del paziente. L'accesso a strutture sanitarie territoriali, come l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), in prossimità della dimissione dei pazienti, è fondamentale per predisporre piani terapeutici domiciliari personalizzati. Questa integrazione tra ospedale e territorio mira a migliorare la gestione del paziente dopo la dimissione, assicurando un supporto continuo e adeguato alle sue esigenze. La collaborazione con i professionisti territoriali è essenziale per garantire la continuità assistenziale e per ottimizzare l'utilizzo delle risorse del sistema sanitario.

III.Struttura Organizzativa e Ruoli

L'Istituto è articolato in strutture complesse (dipartimenti, unità operative complesse), strutture semplici a valenza dipartimentale, e strutture semplici, ognuna con specifiche responsabilità e autonomia. Il Direttore Generale, il Direttore Sanitario, e il Direttore Amministrativo guidano l'Istituto, supportati da un Comitato Tecnico-Scientifico e da altri organi di governo. Vengono definiti i ruoli e le responsabilità di ciascun direttore, con particolare attenzione alla gestione del budget e alla valutazione della performance. Sono presenti anche linee di ricerca con specifici responsabili, che promuovono l'innovazione nell'ambito di specifici progetti.

1. Articolazione Organizzativa dell Istituto

La struttura organizzativa dell'Istituto è articolata in diverse tipologie di unità operative, al fine di garantire efficienza e specializzazione. Si distinguono le Strutture Complesse (SC), caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale e piena responsabilità nella realizzazione di processi integrati, potendo essere costituite dall'aggregazione di Strutture Semplici e/o Servizi. Queste erogano prestazioni rilevanti per qualità e quantità, richiedendo un'elevata autonomia decisionale e la gestione di risorse umane, tecnologiche o finanziarie significative. Accanto alle SC, troviamo le Strutture Semplici a Valenza Dipartimentale (SSD), istituite per processi assistenziali che necessitano di coordinamento interdisciplinare trasversale a più strutture complesse, anche di dipartimenti diversi. Infine, le Strutture Semplici, operanti sia in area sanitaria che amministrativa, possiedono autonomia funzionale ed operativa, utilizzando risorse dedicate o condivise con l'unità operativa complessa di appartenenza, operando secondo i principi e le direttive della struttura complessa sovraordinata. Questa articolazione si basa sui criteri definiti dalla LR 39/2001 e mira a rispondere ai diversi bisogni e finalità dell'Istituto, garantendo flessibilità e adeguatezza alle esigenze.

2. Ruoli e Responsabilità del Personale Dirigente

Il documento definisce con chiarezza i ruoli e le responsabilità dei diversi dirigenti all'interno dell'Istituto. Il Direttore di Dipartimento, nominato dal Direttore Generale, coordina le attività di programmazione e monitoraggio delle attività dipartimentali, gestendo il processo di budget e rappresentando il dipartimento nelle negoziazioni con la Direzione Generale. Il Direttore di Unità Operativa, salvo diversa determinazione del Direttore Generale, è responsabile dei procedimenti di competenza della sua unità. Inoltre, vengono definiti gli incarichi di Responsabile di Linea di Ricerca, preferibilmente tra i responsabili di struttura complessa con competenze scientifiche, e gli incarichi dirigenziali di natura professionale, previsti dai CCNL vigenti, attribuibili ai dirigenti che svolgono funzioni interne alle Unità Operative e possiedono competenze tecnico-specialistiche di particolare rilevanza per l'Istituto. Questa struttura gerarchica e funzionale, pur prevedendo un'organizzazione non solo verticistica ma anche orizzontale, mira ad aumentare la collaborazione e la partecipazione tra i diversi livelli dell'Istituto.

3. Gestione della Ricerca e Sviluppo del Capitale Intellettuale

La gestione dell'attività di ricerca è affidata al Direttore Scientifico, responsabile della promozione e gestione dell'attività di ricerca in coerenza con le normative vigenti (art. 12 bis del D. Lgs. 502/1992 e successive modifiche, D.Lgs. 288/2003 e L.R. 29/2004). La Direzione Scientifica, composta dal Direttore Scientifico, dal Vice Direttore Scientifico e da personale di staff, promuove, gestisce e valuta le attività di ricerca, integrandole negli obiettivi generali dell'Istituto. Lo staff della Direzione Scientifica redige le delibere, interagendo con enti esterni per le verifiche di qualità. Le linee di ricerca assicurano l'unitarietà di percorsi clinico/scientifici traslazionali, indirizzando lo sviluppo dell'innovazione e promuovendo momenti collegiali di analisi. Il documento sottolinea anche l'importanza dello sviluppo del capitale intellettuale, considerando le risorse umane come essenziali e strategiche. La gestione di queste risorse non si limita alla correttezza amministrativa, ma prevede uno sviluppo professionale delle competenze, finalizzato alla loro piena valorizzazione, incentivando anche l'integrazione e lo sviluppo della ricerca clinica applicata attraverso forme specifiche di remunerazione.

IV.Gestione della Qualità Trasparenza e Performance

L'Istituto si impegna a garantire la qualità dell'assistenza attraverso processi di valutazione-audit, partecipazione e coinvolgimento del personale e dei pazienti, e l'implementazione di un sistema di gestione della qualità secondo standard internazionali. La trasparenza è garantita attraverso l'accessibilità alle informazioni, la pubblicazione delle liste di attesa e l'adozione di strumenti di monitoraggio aggiornati. Il Piano della performance definisce gli obiettivi strategici, le risorse e i risultati attesi, con un focus sulla tutela della salute, lo sviluppo della ricerca, e l'equilibrio economico-finanziario. La Carta dei Servizi formalizza il patto di qualità con i cittadini.

1. Gestione della Qualità e Accreditamento

L'Istituto si impegna a garantire elevati standard di qualità nell'assistenza e nella ricerca. Per questo, implementa un sistema di gestione della qualità conforme ai requisiti di certificazione secondo procedure internazionalmente riconosciute e svolte da una terza parte indipendente, nel rispetto del D.Lgs. 288/2003. Questo impegno per la qualità si riflette anche nell'adozione di strumenti gestionali di controllo e rendicontazione dei risultati, rivolti in particolare agli stakeholder istituzionali (Bilancio di esercizio consuntivo; Relazione annuale sulla ricerca). Inoltre, vengono utilizzati strumenti gestionali a orientamento strategico per raccordare le dinamiche dell'ambiente esterno con le potenzialità interne all'Istituto (Piano triennale della performance, modello di rilevazione relativo al Conto Economico). Il raggiungimento degli obiettivi di qualità è promosso attraverso percorsi di accreditamento istituzionale e di risk management, con il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei professionisti. La verifica e la valutazione della qualità dell'assistenza erogata sono costantemente monitorate.

2. Trasparenza e Accesso alle Informazioni

La trasparenza è un principio cardine dell'Istituto. Per garantire la massima trasparenza e accessibilità alla documentazione relativa all'attività istituzionale e alla libera professione, l'Istituto si impegna ad adottare strumenti aggiornati di monitoraggio delle liste di attesa e a fornire, anche tramite il sito internet, una descrizione dettagliata dei percorsi istituzionali previsti per le singole patologie, dei relativi tempi di attesa e dei volumi di attività dei singoli dipartimenti. L'Ufficio Relazioni con il Pubblico svolge un ruolo cruciale nell'orientare l'utente nella fruizione delle risorse e dei servizi offerti, assistendolo nell'esercizio del diritto di accesso alle informazioni sugli atti amministrativi e sulle modalità di svolgimento dei procedimenti. L'Ufficio rappresenta uno strumento di orientamento all'interno della struttura, fornendo risposte qualificate alle domande dei cittadini e raccogliendo suggerimenti per migliorare la qualità dei servizi e la trasparenza dell'Istituto.

3. Piano della Performance e Misurazione dei Risultati

Il Piano della performance è uno strumento fondamentale per la gestione dell'Istituto, definendo gli obiettivi generali, le strategie per il loro raggiungimento e lo sviluppo dei servizi. Questo piano, elaborato dal Direttore Generale in accordo con il Consiglio di Indirizzo e Verifica e il Collegio di Direzione, si concentra sulla tutela della salute dei cittadini, lo sviluppo continuo della ricerca e della qualità della formazione, e il rispetto dell'equilibrio economico-finanziario. Il passaggio dal concetto di budget a quello di performance determina un cambio di prospettiva, focalizzando l'attenzione sui risultati finali concretamente conseguiti (attività svolte, risultati ottenuti, esiti sulla salute, risorse utilizzate). La Carta dei Servizi, strumento fondamentale per la trasparenza e la qualità, rappresenta il patto tra l'Istituto e i cittadini, definendo principi generali, prestazioni, servizi e standard di qualità, frutto di un processo partecipativo che coinvolge tutte le strutture aziendali.

V.Etica Volontariato e Integrazione

L'etica clinica orienta le decisioni, promuovendo un'assistenza centrata sulla persona e rispettosa della sua multidimensionalità. Il gender mainstreaming viene considerato nella ricerca e nell'assistenza per evitare errori terapeutici. L'Istituto promuove la collaborazione con le organizzazioni di volontariato, attraverso protocolli d'intesa e la creazione di un Comitato Consultivo Misto per migliorare la qualità dei servizi e la sicurezza delle strutture. L'integrazione con il territorio è perseguita attraverso diverse iniziative, tra cui l'ottimizzazione dei percorsi di accesso ai servizi e la gestione delle liste d'attesa.

1. Etica Clinica e Governo Clinico

I processi decisionali dell'Istituto sono orientati dall'etica clinica per perseguire il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza. Questo implica la prevenzione, l'analisi e la risoluzione delle problematiche etiche presenti nella pratica clinica e nell'attività di ricerca di un istituto oncologico. L'obiettivo è facilitare processi decisionali condivisi e orientare operatori sanitari, volontari e familiari verso un'assistenza centrata sulla persona malata e rispettosa della sua multidimensionalità. La prevenzione e/o la risoluzione delle problematiche etiche avviene in un contesto disponibile all'ascolto e consapevole dei diritti e delle responsabilità di tutti i soggetti interessati. Questo approccio etico permea tutti i livelli organizzativi, contribuendo a creare un ambiente di lavoro e di cura attento ai valori etici e alla dignità del paziente.

2. Gender Mainstreaming

Le attività di ricerca e di assistenza dell'Istituto tengono conto delle differenze di genere, riconoscendo che la persona malata è portatrice di specificità legate al suo genere. La consapevolezza della mancata identificazione o conoscenza di queste differenze (gender-blindness), ancora presente nella pratica medica, è considerata un fattore di rischio che può portare a errori, inappropriatezza terapeutica e diseconomie. L'Istituto si impegna a superare questa problematica per migliorare e personalizzare le terapie, ottimizzando le risorse e garantendo un approccio più efficace ed equo per tutti i pazienti, indipendentemente dal loro genere. L'integrazione del gender mainstreaming nelle attività dell'Istituto rappresenta un impegno concreto verso un'assistenza sanitaria più inclusiva e di qualità.

3. Integrazione con il Volontariato

Per garantire il coinvolgimento e la partecipazione delle realtà esistenti sul territorio, l'Istituto stipula protocolli d'intesa con le Organizzazioni di Volontariato. Viene costituito un Comitato Consultivo Misto con il compito di promuovere l'utilizzo di indicatori di qualità e l'esecuzione di controlli di qualità dal lato della domanda, in particolare per quanto riguarda i percorsi di accesso ai servizi e le liste di attesa. Questo comitato concorre alla vigilanza per il raggiungimento e la tenuta degli standard di sicurezza delle strutture. L'adozione di un apposito regolamento di costituzione e funzionamento del Comitato assicura una struttura organizzativa chiara e definita per la collaborazione con il volontariato, migliorando l'efficacia e la qualità dei servizi offerti all'utente. La collaborazione con il volontariato è vista come un elemento importante per integrare e migliorare l'assistenza fornita.