La contesa del XXI° secolo: Cina e Stati Uniti

La relazione tra Cina e Stati Uniti è definita come una coevoluzione, dove entrambi i paesi perseguono i loro imperativi nazionali. La cooperazione è possibile, ma non priva di conflitti. La complessità di questa interazione è accentuata dalla necessità di sviluppare un piano operativo che superi le problematiche contingenti. Le parole di Henry Kissinger sottolineano l'importanza di queste relazioni nel contesto dell'ordine internazionale. La ricerca analizza l'evoluzione delle percezioni reciproche e le direttive strategiche adottate dalle amministrazioni dopo la fine dell'era bipolare. Il crollo del Muro di Berlino e la dissoluzione dell'URSS hanno cambiato gli equilibri strategici, portando a una nuova fase di interazione tra le due potenze. La riapertura dei canali diplomatici negli anni '70 ha segnato un punto di svolta, ma la scomparsa di un avversario comune ha complicato ulteriormente le relazioni. La necessità di una strategia adeguata da parte degli Stati Uniti e le paure cinesi di una politica messianica americana sono temi centrali.

Il capitolo analizza la transizione delle relazioni sino-americane negli anni '90, evidenziando le trasformazioni fondamentali in entrambi i paesi. Gli Stati Uniti, dopo decenni di monopolarità, affrontano la sfida di un ridimensionamento della loro influenza globale. La Cina, al contrario, ha iniziato a cementare la sua posizione all'interno del sistema internazionale dominato dagli Stati Uniti. Questo cambiamento ha portato a un riordino del sistema internazionale, sempre più orientato verso un multipolarismo emergente. Le condizioni politico-economiche e l'afflato ideologico che caratterizzano le due nazioni influenzano profondamente le loro strategie. La situazione attuale è descritta come una nuova guerra fredda, o cool war, caratterizzata da un conflitto geostrategico e da un'interdipendenza economico-finanziaria senza precedenti. La ricerca si propone di delineare come si sia giunti a questa complessa situazione.

Questo capitolo esplora l'emergere della Cina come potenza globale e il conseguente disengagement degli Stati Uniti. L'analisi si concentra sull'ascesa del Drago e sulle contraddizioni interne che ne derivano. La crisi economico-finanziaria ha costretto gli Stati Uniti a riconsiderare la loro posizione nel mondo, mentre la Cina ha continuato a espandere la sua influenza. La strategic reassurance di Obama ha cercato di affrontare queste sfide, ma le percezioni divergenti tra le due nazioni hanno complicato ulteriormente le relazioni. La necessità di un equilibrio tra cooperazione e competizione è un tema ricorrente, evidenziando le sfide future per entrambe le potenze.

Il capitolo analizza il ribilanciamento strategico nell'Asia-Pacifico durante l'era Obama. La dottrina del Pivot ha rappresentato un tentativo di rispondere all'ascesa della Cina, ma ha anche sollevato preoccupazioni in merito a una possibile escalation di tensioni. L'analisi si concentra sull'ascesa di Xi Jinping e sul suo impatto sulle relazioni sino-americane. La geopolitica del caos in Medio Oriente e le prove di convergenza tra Russia e Cina sono ulteriori elementi di complessità. La necessità di un approccio pragmatico e di un smart power è cruciale per affrontare le sfide globali e per costruire un futuro di cooperazione.