
State Secrets and Human Rights: An Analysis of the Pre and Post-9/11 Era
Informazioni sul documento
Autore | Anna Chiara Amato |
Scuola | Dipartimento di Giurisprudenza |
Specialità | Tutela Internazionale dei Diritti Umani |
Anno di pubblicazione | 2016-2017 |
Luogo | Italia |
Tipo di documento | thesis |
Lingua | English |
Numero di pagine | 174 |
Formato | |
Dimensione | 1.53 MB |
- State Secrets
- Human Rights
- International Law
Riassunto
I. Introduzione
La secrecy è un concetto complesso e ambivalente, essenziale per la sopravvivenza dello Stato e per il mantenimento dell'ordine legale. La nozione di arcana imperii sottolinea come alcune informazioni debbano rimanere riservate per il bene della comunità. Tuttavia, la secrecy può anche diventare pericolosa, poiché nasconde informazioni cruciali ai cittadini. Hannah Arendt ha affermato che "il potere reale inizia dove inizia la secrecy". È fondamentale stabilire limiti e controlli per evitare che la secrecy diventi uno strumento di abuso da parte delle autorità. La tensione tra secrecy e trasparenza è centrale nel dibattito sui diritti umani, specialmente nel contesto della lotta contro il terrorismo.
II. L era della guerra al terrorismo
Gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 hanno segnato un punto di svolta nel panorama legale globale. La guerra al terrorismo ha portato i governi a derogare ai principi dello stato di diritto e ai diritti umani fondamentali in nome della sicurezza nazionale. Cofer Black, direttore del Dipartimento contro il terrorismo della CIA, ha dichiarato: "C'era un 'prima dell'11 settembre' e un 'dopo l'11 settembre'. Dopo l'11 settembre, i guanti sono stati tolti". Questa nuova realtà ha visto l'eccezione diventare la regola, con pratiche come la tortura e la detenzione arbitraria che sono diventate comuni. La secrecy è stata invocata dai governi per evitare il controllo giudiziario e parlamentare, creando un ambiente in cui le violazioni dei diritti umani possono avvenire senza conseguenze.
III. Il privilegio dei segreti di Stato nel mondo post 11 settembre
Il concetto di privilegio dei segreti di Stato ha assunto un nuovo significato nel contesto post-11 settembre. I governi, in particolare negli Stati Uniti, hanno ampliato l'uso di questo privilegio per giustificare la mancanza di trasparenza e la violazione dei diritti umani. Casi come El-Masri v. United States e Binyam Mohamed v. Jeppesen Dataplan, Inc. evidenziano come la secrecy possa essere utilizzata per evitare la responsabilità legale. In Italia, il caso di Abu Omar ha mostrato come le autorità possano abusare della secrecy per giustificare operazioni illegali. La necessità di un equilibrio tra secrecy e diritti umani è più urgente che mai, poiché le conseguenze delle decisioni governative possono avere un impatto duraturo sulla società.
IV. Risposta del diritto internazionale
La risposta del diritto internazionale alla secrecy e ai diritti umani è stata complessa. Organizzazioni come la Commissione interamericana e la Corte europea dei diritti umani hanno cercato di affrontare le violazioni dei diritti umani legate alla secrecy. La verità è un diritto fondamentale, e la sua negazione può portare a una crisi di fiducia tra i cittadini e le istituzioni. Le commissioni della verità hanno svolto un ruolo cruciale nel rivelare le ingiustizie e nel promuovere la responsabilità. La sfida rimane quella di garantire che la secrecy non diventi un pretesto per l'impunità, ma piuttosto un'opportunità per rafforzare la democrazia e i diritti umani.
Riferimento del documento
- Arcanii Imperii and Salus Rei Publicae: State Secrets Privilege and the Italian Legal Framework (Arianna Vedaschi)
- The Origin of Totalitarism (Hannah Arendt)
- 9/11: Landmark or Watershed (Richard W. Bulliet)
- Human Rights, the Laws of War, and Terrorism (Michael Ignatieff)
- U.S. Invokes State Secrets to Bar Cleric Lawsuit (CBS News)