
Sintesi, caratterizzazione e reattività di nuovi complessi vinilici di Palladio(II) con leganti spettatori piridil-carbenici-N-eterociclici
Informazioni sul documento
Autore | Gianmarco Vanuzzo |
instructor | Ch. Prof. Fabiano Visentin |
Scuola | Corso di Laurea magistrale in Chimica |
Tipo di documento | tesi di laurea |
Anno di pubblicazione | 2011 / 2012 |
Lingua | Italian |
Numero di pagine | 93 |
Formato | |
Dimensione | 2.48 MB |
- Chimica organometallica
- Carbeni N-Eterociclici
- Complessi di Palladio
Riassunto
I. Introduzione
L'introduzione del documento presenta una panoramica sulle caratteristiche e le proprietà dei carbeni, evidenziando la loro importanza nella chimica organica e organometallica. La prima ipotesi sull'esistenza di un composto carbenico risale al 1855, quando Geuther e Hermann proposero il 'diclorocarbene' per spiegare il meccanismo d'idrolisi del cloroformio. Nonostante le difficoltà iniziali nella conferma della loro esistenza, i carbeni sono stati oggetto di studi approfonditi, portando a una comprensione più chiara delle loro caratteristiche. La loro applicazione in sintesi organica e come leganti in chimica organometallica ha rivelato il loro ruolo cruciale nella preparazione di complessi di metalli di transizione, noti per le loro potenzialità catalitiche. La comprensione della geometria e della configurazione elettronica dei carbeni è fondamentale per il loro utilizzo pratico.
1.1 Caratteristiche e Proprietà dei Carbeni
I carbeni sono composti con un carbonio bivalente e sei elettroni nel guscio di valenza. Possono presentare due geometrie: lineare o trigonale planare, a seconda dell'ibridazione. La geometria lineare implica un'ibridazione sp, mentre l'ibridazione sp2 porta a una stabilizzazione di uno degli orbitali di non legame. Le configurazioni elettroniche dei carbeni possono variare, influenzando le loro proprietà chimiche. La scelta dei sostituenti del carbonio carbenico è cruciale, poiché determina la differenza di energia tra gli orbitali, influenzando così la stabilità e la reattività dei carbeni. Sostituenti σ-elettron attrattori favoriscono lo stato di singoletto, mentre i donatori di elettroni possono favorire lo stato di tripletto.
II. Parte Sperimentale
La parte sperimentale del documento descrive dettagliatamente le procedure utilizzate per la sintesi dei leganti e dei complessi vinilici di Palladio(II). Viene fornita una descrizione dei solventi e dei reagenti impiegati, nonché della strumentazione utilizzata per le analisi. La sintesi dei leganti, in particolare dei sali di imidazolio, è un passaggio cruciale per la preparazione dei complessi carbenici. La documentazione delle varie sintesi, come quella dei complessi carbenici di Argento e dei precursori di Pd(II), è fondamentale per comprendere il processo di formazione dei complessi vinilici. La chiarezza e la precisione delle procedure descritte sono essenziali per la replicabilità degli esperimenti.
2.1 Sintesi dei Leganti
La sintesi dei leganti è stata eseguita attraverso una serie di reazioni chimiche ben definite. I sali di imidazolio sono stati preparati utilizzando precursori specifici, come il 2-clorometil 6-metil piridina. Ogni passaggio della sintesi è stato documentato con attenzione, evidenziando le condizioni di reazione e i risultati ottenuti. La preparazione dei leganti è stata seguita dalla sintesi dei complessi carbenici, che ha richiesto un'accurata manipolazione dei reagenti e un controllo rigoroso delle condizioni sperimentali. La documentazione dettagliata di queste procedure è fondamentale per garantire la validità e l'affidabilità dei risultati ottenuti.
III. Risultati e Discussioni
I risultati ottenuti dalla sintesi dei complessi vinilici di Palladio(II) sono stati analizzati in dettaglio. La caratterizzazione dei complessi è stata effettuata utilizzando tecniche analitiche avanzate, che hanno permesso di confermare la formazione dei composti desiderati. La discussione si è concentrata sulle proprietà chimiche e fisiche dei complessi vinilici, evidenziando le loro potenzialità applicative in vari ambiti della chimica. La reattività dei derivati vinilici è stata studiata in relazione a substrati con leganti ancillari differenti, fornendo informazioni preziose sulla loro versatilità e utilità in reazioni chimiche. La valutazione dei risultati ha dimostrato l'importanza dei complessi vinilici nella catalisi e nella sintesi organica.
3.1 Sintesi dei Complessi Vinilici
La sintesi dei complessi vinilici di Palladio(II) ha rivelato diverse strategie efficaci per ottenere composti con caratteristiche desiderate. I complessi sono stati caratterizzati attraverso tecniche spettroscopiche, che hanno confermato la loro struttura e purezza. La reattività dei complessi vinilici è stata testata in diverse condizioni, mostrando una notevole attività catalitica. I risultati ottenuti suggeriscono che questi complessi possono essere utilizzati in applicazioni pratiche, come la catalisi in reazioni di accoppiamento e in processi di sintesi organica. La ricerca ha aperto nuove strade per l'uso dei complessi vinilici in chimica applicata.
Riferimento del documento
- Caratteristiche e proprietà dei carbeni (Gianmarco Vanuzzo)
- Complessi con carbeni N-Eterociclici (Gianmarco Vanuzzo)
- Sintesi dei leganti (Gianmarco Vanuzzo)
- Sintesi dei complessi vinilici di Pd(II) (Gianmarco Vanuzzo)
- Studi di reattività (Gianmarco Vanuzzo)