
Equazioni di Secondo Grado
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Lingua | Italian |
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Riassunto
I.Equazioni di Secondo Grado
Esistono tre tipi di equazioni di secondo grado basate sul coefficiente di x:
• Equazione di secondo grado completa: Tutti i coefficienti sono diversi da zero. a x² + bx + c = 0 • Equazione di secondo grado incompleta: Il coefficiente di x è zero. ax² + c = 0 • Equazione di secondo grado spuria: Il termine noto è zero. ax² + bx = 0
1. Risoluzione equazione di secondo grado pura
Equazione di secondo grado pura
L'equazione ha la forma: ax^2 + c = 0
La soluzione si ottiene portando a secondo membro il termine noto e dividendo per il coefficiente di x^2: ax^2 + c = 0 -> a x^2 = -c -> x^2 = -c/ a
Il valore ottenuto è chiamato discriminante dell'equazione (Δ) e permette di distinguere tre casi:
• Due soluzioni reali e distinte: x1 = √-Δ/a e x2 = -√-Δ/a
• Nessuna soluzione reale: Δ < 0
• Una soluzione reale e doppia: Δ = 0 -> x = 0
2. Equazione di secondo grado incompleta
Equazione di secondo grado incompleta
L'equazione ha la forma: ax^2 + c = 0
Se a = 0, l'equazione diventa un'equazione di primo grado.
3. Equazione di secondo grado fratta
Equazione di secondo grado fratta
L'equazione ha la forma: ax^2 + bx + c / x - d = 0
Per risolverla, si impongono le condizioni di esistenza (x ≠ d e x ≠ 0) e si moltiplica per il minimo comune multiplo dei denominatori.
4. Equazione di secondo grado letterale
Equazione di secondo grado letterale
L'equazione ha la forma: ax^2 + bx + c = 0
dove a, b e c sono parametri letterali.
La discussione dell'equazione permette di stabilire per quali valori dei parametri l'equazione ammette soluzioni reali.
5. Relazione tra coefficienti e somma dei quadrati delle radici
Relazione tra coefficienti e somma dei quadrati delle radici
La somma dei quadrati delle radici di un'equazione di secondo grado è espressa dalla formula: x1^2 + x2^2 = -b/a + c/a^2
6. Regola di Cartesio
Regola di Cartesio
In un'equazione di secondo grado a x^2 + bx + c = 0, se i coefficienti sono tutti diversi da zero e il discriminante è non negativo (Δ ≥ 0), il numero di radici positive è uguale al numero di variazioni presenti nelle coppie di coefficienti consecutivi (a, b) e (b, c).
7. Problemi di secondo grado in una incognita
Problemi di secondo grado in una incognita
I problemi di secondo grado in una incognita possono essere risolti attraverso la risoluzione di un'equazione di secondo grado. La soluzione dell'equazione deve essere confrontata con le condizioni poste dal problema.
II.Risoluzione di un Equazione di Secondo Grado Completa
Per risolvere un'equazione di secondo grado completa, utilizzare la formula risolutiva:
x = (-b ± √(b² - 4ac)) / 2a
III.Discriminante
Il discriminante (Δ) determina il numero e il tipo di soluzioni di un'equazione di secondo grado:
• Δ > 0: Due soluzioni reali distinte • Δ = 0: Due soluzioni reali coincidenti • Δ < 0: Nessuna soluzione reale
IV.Teorema di Cartesio
Il teorema di Cartesio fornisce informazioni sul numero di radici positive e negative di un'equazione di secondo grado completa in base ai segni dei suoi coefficienti:
• Se Δ ≥ 0, il numero di radici positive è uguale al numero di variazioni di segno nelle coppie di coefficienti consecutivi. • Se Δ < 0, non ci sono radici positive.
1. Teorema di Cartesio
Il Teorema di Cartesio afferma che in un'equazione di secondo grado ax² + bx + c = 0 con a, b, c ≠ 0 e Δ = b² - 4ac ≥ 0, il numero di radici positive è uguale al numero di variazioni presenti nelle coppie di coefficienti consecutivi. Se vi è una sola variazione, le radici sono discordi e il valore assoluto maggiore è quello della radice positiva se la variazione è nella coppia (a,b), mentre è della radice negativa se la variazione è nella coppia (b,c).
V.Discussione di un Equazione Parametrica
Quando un parametro compare in un'equazione, è necessario determinare per quali valori del parametro l'equazione ammette soluzioni reali. Ciò può comportare l'analisi del discriminante e la verifica delle condizioni di esistenza.
1. Discussione di un Equazione Parametrica
Discussione di un'Equazione Parametrica
La discussione di un'equazione parametrica significa studiare come varia l'equazione e di conseguenza il suo insieme di soluzioni al variare del parametro. Lo scopo è determinare per quali valori reali di k l'equazione ammette soluzioni reali.
Esempio
Consideriamo l'equazione k x^2 - (2k - 1) x + (k - 3) = 0
, che è letterale di secondo grado in forma canonica. I suoi coefficienti dipendono dal parametro k.
Il parametro k può assumere qualsiasi valore numerico e l'equazione rappresenta una famiglia di equazioni le cui caratteristiche variano a seconda dei valori attribuiti al parametro.
VI.Problemi di Secondo Grado
I problemi di secondo grado possono essere tradotti in equazioni di secondo grado e risolti utilizzando i metodi sopra descritti. È importante identificare l'incognita, le condizioni e le informazioni fornite nel problema.
1. Risoluzione equazione di secondo grado pura
Se il coefficiente della x è nullo, l'equazione assume la forma: ax^2 +c = 0. Si porta il termine noto al secondo membro e si divide per il coefficiente di x^2: ax^2 +c =0 🠞 ax^2 = -c. Il valore di x^2 prende il nome di discriminante dell’equazione. Il discriminante permette di distinguere tra tre casi: • due soluzioni reali e distinte:
- se Δ > 0, l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte, date dalle formule x_1 = (-b + √Δ)/2a e x_2 = (-b - √Δ)/2a • una soluzione reale doppia:
- Se Δ = 0, l’equazione ha una sola soluzione reale, data dalla formula x = -b/2a • nessuna soluzione reale:
- se Δ < 0, l’equazione non ha soluzioni reali
10. Regola di Cartesio
Se in un’equazione di secondo grado i coefficienti sono tutti diversi da zero e il discriminante è non negativo, è possibile avere delle informazioni sui segni delle soluzioni senza calcolarle esplicitamente. In un’equazione ax^2 + bx + c =0, dove i coefficienti sono tutti non nulli, le coppie di coefficienti (a, b) e (b, c) sono dette coppie di coefficienti consecutivi. TEOREMA DI CARTESIO In un’equazione di secondo grado a x^2 b x c =0 con a , b , c≠ 0 e Δ = b^2 − 4 a c≥0 , il numero di radici positive è uguale al numero di variazioni presenti nelle coppie di coefficienti consecutivi. Se vi è una sola variazione, le radici sono discordi e il valore assoluto maggiore è quello della radice positiva se la variazione è nella coppia (a,b), mentre è della radice negativa se la variazione è nella coppia (b,c).