L'autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo

L'autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo

Informazioni sul documento

Autore

Giancarlo Abbamonte

Scuola

Università degli Studi di Napoli Federico II

Specialità Storia
Anno di pubblicazione 2018
Azienda

FedOAPress

Luogo Napoli
Tipo di documento saggio
Lingua Italian
Numero di pagine 171
Formato
Dimensione 5.86 MB
  • Storiografia medievale
  • Umanesimo
  • Autorappresentazione

Riassunto

I. Introduzione

Il volume 'L'autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo' si propone di analizzare il concetto di autorappresentazione nel contesto della storiografia tardo-medievale e umanistica. La premessa del volume, curata da Fulvio Delle Donne, sottolinea l'importanza di comprendere come la figura dello storiografo si sia evoluta nel tempo, passando da una scrittura prevalentemente cronachistica a una più consapevole e professionale. Questo cambiamento è il risultato di un lungo processo di riflessione e rielaborazione che ha coinvolto numerosi autori e pensatori. La professionalizzazione della storiografia è vista come un passo fondamentale per la definizione del genere storiografico, che ha trovato una sua specificità nell'età umanistica. La raccolta di saggi che compone il volume offre una panoramica delle diverse prospettive e approcci, evidenziando l'importanza della scrittura storica come strumento di autorappresentazione.

II. Evoluzione della Storiografia

L'analisi dell'evoluzione della storiografia dal XIII al XV secolo rivela come la figura dello storiografo abbia acquisito una crescente autoconsapevolezza. Attraverso l'esame di testi e autori significativi, emerge un cambiamento nel modo di concepire la scrittura storica. L'opera di autori come Cicerone e Isidoro di Siviglia ha fornito le basi per la distinzione tra historia e annales, influenzando profondamente la storiografia medievale. La riflessione su questi concetti ha portato a una maggiore attenzione verso il ruolo dell'autore e la sua responsabilità nella narrazione storica. La professionalizzazione della figura dello storiografo è quindi legata a un processo di definizione e regolamentazione del genere, che ha trovato espressione nelle opere di pensatori umanisti come Coluccio Salutati e Lorenzo Valla. Questi autori hanno contribuito a delineare una nuova ars della scrittura storica, che si distacca dalle tradizioni precedenti.

III. L Autorappresentazione e il Ruolo dell Autore

Il concetto di autorappresentazione è centrale nel volume, poiché permette di esplorare come gli storiografi abbiano percepito e rappresentato se stessi nel loro lavoro. La definizione di autore, come evidenziato da Isidoro di Siviglia, è fondamentale per comprendere la complessità del ruolo dell'autore nella storiografia. L'analisi delle opere di autori medievali e umanisti mostra come la consapevolezza del proprio ruolo abbia influenzato la scrittura storica. La distinzione tra cronista e storiografo, così come la riflessione sull'ethos dell'autore, sono temi ricorrenti che emergono nei saggi raccolti. La capacità di un autore di riflettere sulla propria posizione e sul proprio metodo di lavoro è vista come un indicatore della maturità della storiografia. Questo aspetto non solo arricchisce la comprensione della storia, ma offre anche spunti per una riflessione critica sulla scrittura storica contemporanea.

IV. Conclusioni e Applicazioni Pratiche

Le conclusioni del volume evidenziano l'importanza di una storiografia consapevole e professionale nel contesto attuale. L'analisi dell'autorappresentazione degli storiografi medievali e umanisti offre spunti significativi per la comprensione della scrittura storica contemporanea. La professionalizzazione della figura dello storiografo non è solo un fenomeno storico, ma ha anche implicazioni pratiche per la formazione di storici e ricercatori. La riflessione critica sulla propria autorappresentazione può contribuire a una maggiore responsabilità nella narrazione storica. Inoltre, il volume invita a considerare come le teorie e le pratiche storiografiche del passato possano influenzare le metodologie di ricerca e scrittura attuali. La consapevolezza del proprio ruolo e della propria voce è essenziale per una storiografia che si propone di essere non solo descrittiva, ma anche interpretativa e critica.

Riferimento del documento

  • Lo stile della storia in Goffredo Malaterra (Paolo Garbini)
  • Di propria mano: annotazioni autografe nel De rebus Siculis carmen di Pietro da Eboli (Angela Brescia)
  • La specificità del lavoro di storico secondo Galvano Fiamma (Marino Zabbia)
  • La presenza dell’Actor e il metodo di lavoro di Francesco Pipino: lo scontro tra Federico I e le città italiane (Sara Crea)
  • Lo storiografo e l’oratore: l’allocutio di Chaula ad Alfonso il Magnanimo (Mariarosa Libonati)