
Neuroblastoma ad alto rischio: integrazione delle informazioni cliniche e biologiche per lo sviluppo di modelli prognostici
Informazioni sul documento
Autore | Gloria Lalli |
Scuola | Università degli Studi di Genova |
Specialità | Medicina e Chirurgia |
Anno di pubblicazione | 2019-2020 |
Luogo | Genova |
Tipo di documento | tesi di laurea |
Lingua | Italian |
Numero di pagine | 62 |
Formato | |
Dimensione | 1.34 MB |
- Neuroblastoma
- Medicina pediatrica
- Oncologia infantile
Riassunto
I. Introduzione
Il neuroblastoma rappresenta la neoplasia maligna solida extracranica più comune nei bambini. Con un'incidenza annuale di circa 10 casi per milione di bambini sotto i 15 anni, il neuroblastoma deriva da cellule della cresta neuronale primordiale. Queste cellule, in condizioni normali, migrano e si differenziano nel sistema nervoso simpatico. Tuttavia, difetti nella migrazione o nella differenziazione possono portare a uno sviluppo neoplastico. La maggior parte dei casi si verifica in bambini di età inferiore ai 10 anni, con un'età mediana alla diagnosi di 18 mesi. È importante notare che il neuroblastoma è più comune nei maschi e che il fenotipo della malattia è influenzato da fattori etnici e di età. Ad esempio, i bambini di origine africana mostrano un'incidenza inferiore ma una maggiore malignità. Inoltre, studi di screening hanno rivelato che molti casi di neuroblastoma nei neonati non vengono identificati a causa di regressione spontanea. Attualmente, non esistono programmi di screening specifici, se non per soggetti con predisposizione familiare. La comprensione dell'eziologia del neuroblastoma è ancora in fase di sviluppo, con alcune sostanze chimiche identificate come potenziali fattori di rischio.
II.
I segni e i sintomi del neuroblastoma variano in base alla localizzazione del tumore primario e alla presenza di metastasi. Questo tumore neuroendocrino può originare in diverse aree del sistema nervoso simpatico, con il 66% dei casi che si sviluppa a livello addominale. I sintomi possono includere una massa addominale palpabile e sintomi da compressione degli organi circostanti. In alcuni casi, il neuroblastoma può causare compressione del midollo spinale, richiedendo un intervento oncologico urgente. Altri sintomi possono manifestarsi a livello dei gangli mediastinici o cervicali, con possibili complicazioni respiratorie o neurologiche. La malattia metastatica è comune, con il 40-50% dei pazienti che presenta metastasi al momento della diagnosi. I sintomi associati possono includere dolore, calo ponderale e febbre. È raro che il neuroblastoma si presenti senza un tumore primitivo, e le sindromi paraneoplastiche possono complicare ulteriormente il quadro clinico. La diagnosi precoce e accurata è fondamentale per migliorare gli esiti clinici.
III.
La diagnosi di neuroblastoma richiede un approccio multidisciplinare. Un accurato esame clinico è essenziale, accompagnato da esami di laboratorio e imaging radiografico. La valutazione istologica del tumore è cruciale per confermare la diagnosi. Le tecniche di imaging, come la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata, sono utilizzate per determinare l'estensione della malattia. Inoltre, l'analisi dei biomarcatori può fornire informazioni prognostiche significative. La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare le possibilità di trattamento e sopravvivenza. La comprensione della biologia molecolare del neuroblastoma ha portato a sviluppare modelli prognostici più accurati, che integrano informazioni cliniche e biologiche. Questi modelli possono aiutare a stratificare i pazienti in base al rischio e a personalizzare le strategie terapeutiche. La continua ricerca in questo campo è essenziale per migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti.
Riferimento del documento
- Neuroblastoma ad alto rischio: integrazione delle informazioni cliniche e biologiche per lo sviluppo di modelli prognostici (Gloria Lalli)
- Patogenesi e genetica del Neuroblastoma (Prof. Angelo Ravelli)
- Analisi dell’espressione dei miRNA (Dott.ssa Alessandra Eva)
- Biomarcatori di sopravvivenza (Gloria Lalli)
- Biomarcatori di ricaduta (Gloria Lalli)