
Piano Anticorruzione IRCCS CROB
Informazioni sul documento
Specialità | Amministrazione Pubblica, Scienze Politiche, Giurisprudenza |
Azienda | IRCCS CROB |
Tipo di documento | Piano Triennale |
Lingua | Italian |
Formato | |
Dimensione | 2.75 MB |
Riassunto
I.Prevenzione della Corruzione e Trasparenza nell IRCCS CROB
Questo documento delinea le misure adottate dall'IRCCS CROB per la prevenzione della corruzione e la promozione della trasparenza amministrativa, in linea con la normativa vigente (D.lgs. 33/2013, Legge 190/2012, D.lgs. 50/2016). Vengono descritte le procedure per la gestione del conflitto di interessi, l'adozione del Codice di comportamento, il ruolo del Responsabile della prevenzione della corruzione (RPCT) e la piena attuazione dell'accesso civico. Il documento evidenzia l'importanza del Piano triennale per la trasparenza e l'impegno dell'Istituto nel garantire la massima accountability nei confronti dei cittadini. L'ANAC e l'OIV sono citati come organi di controllo e verifica.
1. Il ruolo del Responsabile della Prevenzione della Corruzione RPCT
Il documento evidenzia il ruolo centrale del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPCT) nell'attuazione delle misure di contrasto alla corruzione e nella promozione della trasparenza amministrativa all'interno dell'IRCCS CROB. Il RPCT, in conformità all'art. 43 del D.lgs. 33/2013, è responsabile del monitoraggio costante dell'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, verificando la completezza, chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate sul sito web istituzionale. In caso di mancato o ritardato adempimento, il RPCT ha il compito di segnalare le irregolarità al Direttore Generale, all'Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e, nei casi più gravi, all'Ufficio di Disciplina. La responsabilità del RPCT si estende anche alla predisposizione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e del Programma per la Trasparenza e l'Integrità, assicurando un flusso informativo costante, capillare e diffuso a tutti i dirigenti e dipendenti attraverso un sistema a cascata. Il documento sottolinea, inoltre, la necessità di un collegamento tra l'adempimento normativamente richiesto e gli obiettivi individuali in sede di negoziazione dell'incarico dirigenziale.
2. Trasparenza Amministrativa e Accesso Civico
L'IRCCS CROB si impegna a garantire la massima trasparenza amministrativa, in linea con il D.lgs. n. 33 del 14 marzo 2013, che definisce la trasparenza come accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. L'obiettivo è favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche. L'Istituto considera la trasparenza non come un fine a sé stante, ma come strumento per operare in modo eticamente corretto e perseguire obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione, valorizzando l'accountability con i cittadini. Gli adempimenti degli obblighi previsti dal suddetto decreto sono curati dal Responsabile del Piano di Prevenzione della Corruzione, in sinergia con il Responsabile della Trasparenza, laddove si tratti di figure distinte. Il documento evidenzia l'importanza dell'accesso civico, strumento fondamentale per colmare eventuali lacune nella pubblicazione delle informazioni, consentendo a chiunque di richiedere dati, documenti e informazioni detenuti dalla pubblica amministrazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela degli interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti. I documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria sono pubblicati tempestivamente sul sito istituzionale e mantenuti aggiornati per un periodo di 5 anni, con specifiche tempistiche per i componenti degli organi di indirizzo politico e i titolari di incarichi dirigenziali.
3. Codice di Comportamento e Patto di Integrità
Al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione e il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, l’IRCCS CROB ha adottato il proprio Codice di comportamento, in osservanza del D.P.R. n. 62/2013 e sulla base degli indirizzi, dei criteri e delle linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il Codice di comportamento si pone come strumento fondamentale per promuovere comportamenti etici adeguati all'interno dell'Istituto. Inoltre, per prevenire il fenomeno corruttivo e valorizzare comportamenti eticamente adeguati da parte dei concorrenti nelle procedure di evidenza pubblica, l'IRCCS CROB ha adottato uno schema di “Patto di integrità”, che ciascun partecipante alle procedure di bandi di gara o lettere di invito deve sottoscrivere e presentare congiuntamente all'offerta, come condizione di ammissione alla procedura di affidamento. L'accettazione del Patto di Integrità rappresenta un impegno formale da parte dei concorrenti a rispettare principi di trasparenza, correttezza e legalità nel processo di aggiudicazione. Questo strumento rafforza ulteriormente il commitment dell'IRCCS CROB alla prevenzione della corruzione e alla promozione di una cultura della legalità.
4. Segnalazione di Illeciti e Protezione del Segnalante
Il documento sottolinea l'importanza della segnalazione di condotte illecite da parte dei dipendenti pubblici, nell'interesse dell'integrità della pubblica amministrazione. Un dipendente che segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, all'ANAC o denuncia all'autorità giudiziaria condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. L'adozione di misure ritenute ritorsive nei confronti del segnalante è comunicata all'ANAC dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. L'ANAC, a sua volta, informa il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri o altri organismi di garanzia o di disciplina per le attività e gli eventuali provvedimenti di competenza. Questa disposizione garantisce la protezione del segnalante e incoraggia la denuncia di eventuali irregolarità, contribuendo alla prevenzione e al contrasto della corruzione.
II.Gestione degli Appalti e dei Contratti Pubblici
Il documento analizza le procedure di appalti pubblici, evidenziando l'importanza del rispetto dei principi di libera concorrenza, trasparenza, ed economicità. Vengono affrontate le tematiche relative al subappalto, con l'indicazione delle relative condizioni e limitazioni. Il project financing e il Partenariato Pubblico Privato (PPP) sono menzionati come modalità di affidamento alternative, con riferimento al D.lgs. 50/2016. L'attenzione è posta anche sulla corretta gestione delle proroghe contrattuali e dei rinnovi, distinguendo tra le due tipologie e sottolineando l'importanza del rispetto delle norme in materia.
1. Principi di Economicità Efficacia e Trasparenza negli Appalti Pubblici
Il documento sottolinea l'importanza di condurre le procedure di affidamento degli appalti pubblici nel rispetto di principi fondamentali quali economicità, efficacia, tempestività e correttezza, in linea con l'articolo 30, comma 1, del codice degli appalti. La libera concorrenza, la non discriminazione, la trasparenza e la proporzionalità sono elementi chiave per garantire un processo equo ed efficace. In alcuni casi, il principio di economicità può essere subordinato ad esigenze sociali, alla tutela della salute e dell'ambiente, e alla promozione dello sviluppo sostenibile, sempre nel rispetto delle norme vigenti. Il documento evidenzia inoltre l'importanza del rispetto del principio di rotazione e della possibilità di partecipazione delle micro, piccole e medie imprese, come previsto dall'articolo 36, comma 1, del codice degli appalti. Questo approccio garantisce un mercato competitivo e la valorizzazione delle realtà imprenditoriali locali.
2. Subappalti e Limiti
Il documento affronta la tematica dei subappalti, affermando che, in linea di principio, tutte le lavorazioni sono subappaltabili o affidabili in cottimo. Tuttavia, vengono definite condizioni e limiti per l'esercizio di tale facoltà. L'impresa che intende avvalersi del subappalto deve presentare una specifica indicazione di subappalto unitamente all'offerta o alla sottoscrizione dell'atto aggiuntivo, indicando chiaramente a quali lavorazioni si riferisce. In ogni caso, l'appaltatore principale rimane l'unico responsabile nei confronti della stazione appaltante per l'esecuzione dei lavori affidati in subappalto. Questa disposizione garantisce che la responsabilità finale per la corretta esecuzione del lavoro rimanga in capo all'impresa principale, indipendentemente dall'utilizzo di subappaltatori. Il documento non entra nei dettagli delle specifiche condizioni e limitazioni ma ne sottolinea l'esistenza e la rilevanza.
3. Project Financing e Partenariato Pubblico Privato PPP
Il documento tratta il tema del project financing e del Partenariato Pubblico Privato (PPP), definendo quest'ultimo come una forma di cooperazione tra settore pubblico e privato per integrare competenze e risorse al fine di garantire il finanziamento, la costruzione e la manutenzione di infrastrutture o servizi. Il D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, dedica ampio spazio al project financing (artt. 183 ss.), introducendo differenze rispetto al precedente art. 153 del D.lgs. 163/2006. Una novità significativa, correlata alle modifiche apportate dal nuovo codice in tema di livelli di progettazione, riguarda la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici, in alternativa all'affidamento mediante concessione, di affidare una concessione ponendo a base di gara il progetto di fattibilità. Il documento sottolinea che, nel nostro ordinamento, il project financing rappresenta una modalità particolare di affidamento di una concessione, alternativa a quella generale. L'obiettivo è di sfruttare le competenze del settore privato per realizzare opere pubbliche, mantenendo il controllo da parte della pubblica amministrazione.
4. Proroghe e Rinnovi dei Contratti Pubblici
Il documento distingue tra proroga e rinnovo dei contratti pubblici, evidenziando che la proroga consiste in un mero differimento temporale di una convenzione, accordo o contratto, mentre il rinnovo comporta una nuova negoziazione con il medesimo soggetto, con possibile conferma o modifica delle condizioni. Il documento cita la giurisprudenza consolidata in materia (Tar Sardegna, sez. I, n. 755/2014), che ribadisce questa distinzione. Il ricorso sistematico a proroghe contrattuali, come evidenziato nel testo, può presentare delle criticità, in quanto può impedire il conseguimento dei benefici delle dinamiche concorrenziali, precludendo l'acquisizione di servizi più economici e qualitativamente migliori. Il testo non approfondisce le implicazioni specifiche di questa pratica, ma ne sottolinea la potenziale problematica in termini di efficienza ed economicità della gestione pubblica.
III.Conflitto di Interessi e Misure Disciplinari
La sezione approfondisce la tematica del conflitto di interessi nell'ambito sanitario, facendo riferimento al Codice di deontologia medica e all'obbligo di astensione in caso di conflitto, anche potenziale (art. 1, comma 41, Legge 190/2012). Vengono descritte le sanzioni disciplinari previste per le violazioni delle norme sulla prevenzione della corruzione, incluso il ruolo del RPCT nel monitoraggio e nella segnalazione di eventuali irregolarità all'ANAC e agli altri organi competenti. L'importanza della segnalazione di illeciti da parte dei dipendenti, con la garanzia di protezione dal demansionamento o altre misure ritorsive, è sottolineata.
1. Conflitto di Interessi Definizione e Ambito Sanitario
Il documento definisce il conflitto di interessi come una situazione in cui il comportamento professionale di un soggetto è subordinato a indebiti vantaggi economici o di altra natura. Nel settore sanitario, il Codice di deontologia medica (articolo 30) disciplina specificatamente questa problematica, imponendo ai medici di evitare qualsiasi condizione di conflitto di interessi e di dichiarare le situazioni di conflitto che possono manifestarsi in diversi ambiti, dalla ricerca scientifica alla prescrizione diagnostico-terapeutica, fino ai rapporti con industrie, enti e la Pubblica Amministrazione. Questa attenzione al conflitto di interessi si estende a tutti i professionisti dell'area sanitaria e amministrativa che intervengono nei processi decisionali, considerando la complessità dei processi relativi alla gestione di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione. L'obiettivo è prevenire situazioni in cui interessi personali possano influenzare le decisioni professionali, compromettendo l'imparzialità e l'obiettività.
2. Obbligo di Astensione e Segnalazione
In caso di conflitto di interessi, anche potenziale, il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti devono astenersi dalla partecipazione alle decisioni, come previsto dall'art. 1, comma 41, della legge n. 190/2012 (che ha introdotto l'art. 6 bis nella legge n. 241/90). Questo obbligo di astensione si applica sia alle decisioni endoprocedimentali che a quelle finali. Oltre all'astensione, è previsto un preciso dovere di segnalazione di ogni situazione di conflitto, anche potenziale. Questo meccanismo di prevenzione mira a garantire l'imparzialità delle decisioni e a evitare che interessi personali possano compromettere l'interesse pubblico. I dipendenti dell'IRCCS CROB sono tenuti a prestare la massima attenzione a queste situazioni, con un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti, e un dovere di segnalazione a carico degli stessi soggetti, anche in caso di conflitto di interesse solo potenziale.
3. Conflitto di Interessi nelle Procedure di Appalto
L'articolo 42, commi 2 e 3, del D.lgs. n. 50/2016 definisce il conflitto di interessi nelle procedure di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni. Si ha conflitto di interessi quando il personale di una stazione appaltante o di un prestatore di servizi ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza. Situazioni che determinano l'obbligo di astensione sono previste dall'articolo 7 del DPR 16 aprile 2013, n. 62. L'articolo 53, commi 5 e 7, del D.lgs. n. 165/2001, come modificato dalla legge n. 190/2012, prevede che il conferimento di incarichi e l'autorizzazione all'esercizio di incarichi esterni debbano avvenire secondo criteri oggettivi e predeterminati, escludendo casi di incompatibilità e situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, che potrebbero pregiudicare l'esercizio imparziale delle funzioni del dipendente. L'obiettivo è prevenire rischi corruttivi e garantire la massima trasparenza nelle procedure di appalto.
4. Misure Disciplinari e Protezione del Segnalante
Il documento indica le sanzioni disciplinari previste in caso di violazione delle misure di prevenzione della corruzione. Per il RPCT, in caso di ripetute violazioni, si applicano le sanzioni previste dall'articolo 21 del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e s.m.i., oltre a eventuali sanzioni sul piano disciplinare per omesso controllo. La mancata predisposizione del piano e la mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti in settori a rischio corruzione costituiscono elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale. Nel caso del RPCT, la sanzione disciplinare non può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese a un massimo di sei mesi. Importantissimo è anche il punto sulla protezione del dipendente che segnala condotte illecite, garantendo l’immunità da sanzioni o misure ritorsive. Tale segnalazione deve essere fatta al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, all'ANAC o all'autorità giudiziaria.
IV.Formazione e Comunicazione
Il documento evidenzia l'importanza della formazione del personale sui temi dell'etica pubblica, dell'integrità pubblica, e della legalità. Sono descritte le attività formative previste dall'IRCCS CROB per prevenire la corruzione. Viene anche sottolineato il ruolo fondamentale della comunicazione pubblica per garantire la trasparenza e l'informazione ai cittadini, con riferimento alle norme sulla pubblicità, trasparenza, e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
1. Formazione sul Contrasto alla Corruzione e sulla Legalità
Il documento sottolinea l'importanza della formazione del personale come misura di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità. L'IRCCS CROB prevede specifici interventi formativi sui temi dell'etica pubblica, dell'integrità pubblica e della legalità, inseriti nei corsi di formazione e aggiornamento per tutto il personale, indipendentemente dal profilo e dall'area di appartenenza (comparto, dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria, tecnica, amministrativa e professionale). L'obiettivo è garantire la piena efficacia e continuità dell'azione di formazione, rendendola una misura strategica per promuovere una cultura della legalità e del rispetto delle norme. La formazione deve assicurare la descrizione dell'attività, con l'indicazione degli obiettivi e delle metodologie utilizzate. L'Istituto si impegna a garantire la massima efficacia e continuità a questa azione formativa, considerata essenziale per prevenire e contrastare la corruzione.
2. Comunicazione Pubblica e Trasparenza
La comunicazione pubblica è ritenuta parte integrante e fondamentale dell'azione delle pubbliche amministrazioni. Il documento fa riferimento alla complessa legislazione vigente in materia, dalla L. 241/1990 (che ha come obiettivo l'informazione ai cittadini quale profilo essenziale della trasparenza amministrativa) alla L. 150/2000 e s.m.i., e al più recente D.lgs. 33/2013, che ha riordinato e semplificato la normativa in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni. Questo scenario di sempre maggiore apertura della pubblica amministrazione richiede un impegno costante per raggiungere tutti i potenziali utenti. L'IRCCS CROB, nel rispetto della normativa vigente in materia di trasparenza amministrativa, pubblica sul proprio sito web istituzionale tutte le informazioni relative ai procedimenti amministrativi, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, segreto d'ufficio e protezione dei dati personali. La tempestività e la chiarezza dell'informazione sono fondamentali per garantire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini.
V.Gestione dei Farmaci e Dispositivi Medici
Questa sezione si concentra sulla gestione dei farmaci, dei dispositivi medici, e delle altre tecnologie all'interno dell'IRCCS CROB. Vengono descritti i processi di controllo, l'importanza dell'appropriatezza prescrittiva, e le misure per la razionalizzazione della spesa sanitaria. Si evidenzia il monitoraggio delle prescrizioni onco-ematologiche e l'utilizzo di dichiarazioni per individuare eventuali relazioni e/o interessi che possano influenzare i processi decisionali in materia.
1. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera Controllo e Appropriatezza
La sezione descrive l'assistenza farmaceutica ospedaliera, focalizzandosi sul controllo, la realizzazione e l'appropriatezza dei processi di scelta e utilizzo dei beni sanitari (farmaci, dispositivi medici, diagnostici, reagenti, consumabili, ecc.). L'obiettivo principale è garantire l'appropriatezza e la razionalizzazione dell'impiego di questi beni, anche attraverso metodiche di HTA (Health Technology Assessment), per un governo efficace della spesa sanitaria. Viene sottolineata l'importanza di adottare sistemi per la prevenzione del rischio di errori terapeutici connessi all'uso dei farmaci. Per assicurare la continuità assistenziale tra azienda e territorio, alcuni farmaci vengono erogati direttamente agli assistiti attraverso la Farmacia Ospedaliera o le strutture sanitarie, in particolare per alcuni reparti e limitatamente ai principi attivi individuati, il primo ciclo di terapia ai pazienti in dimissione. L'approccio mira a massimizzare l'efficacia e l'efficienza dell'utilizzo delle risorse, garantendo al contempo la qualità delle cure.
2. Monitoraggio delle Prescrizioni e Trasparenza dei Processi Decisionali
Il monitoraggio delle prescrizioni, soprattutto quelle onco-ematologiche, avviene tramite un sistema informatizzato che verifica la conformità alle linee guida nazionali e internazionali per ogni singola patologia. Questo sistema assicura l'appropriatezza delle prescrizioni e la loro coerenza con le migliori pratiche mediche. Considerata la complessità dei processi decisionali nell'area di rischio in questione, l'Istituto ritiene indispensabile l'adozione e l'utilizzo di apposite dichiarazioni per conoscere le relazioni e/o gli interessi che possono coinvolgere i professionisti dell'area sanitaria e amministrativa. Queste dichiarazioni mirano a garantire la trasparenza dei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione, prevenendo potenziali conflitti di interesse e promuovendo la massima trasparenza nell'utilizzo delle risorse. La trasparenza in questo ambito è fondamentale per assicurare la correttezza e l'obiettività delle decisioni.