
Studio di coorte in pazienti con tubercolosi polmonare nell'area metropolitana di Genova anni 2016-2019
Informazioni sul documento
Autore | Anna Dibari |
instructor | Prof.ssa Malgorzata Karolina Mikulska |
Scuola | Università degli Studi di Genova |
Specialità | Medicina e Chirurgia |
Anno di pubblicazione | 2019-2020 |
Luogo | Genova |
Tipo di documento | tesi |
Lingua | Italian |
Numero di pagine | 88 |
Formato | |
Dimensione | 4.76 MB |
- Tubercolosi
- Medicina
- Epidemiologia
Riassunto
I. Introduzione alla Tubercolosi
La tubercolosi (TB) rappresenta una delle principali cause di mortalità a livello globale, essendo la prima causa di morte per singolo agente infettivo. La sua eziologia è attribuita al Mycobacterium tuberculosis, un batterio che ha una lunga storia di interazione con l'umanità. La malattia è stata documentata fin dall'antichità, con riferimenti storici che risalgono a Ippocrate. La comprensione della tubercolosi è evoluta nel tempo, passando da concezioni errate a una chiara identificazione del suo agente patogeno nel XIX secolo. La scoperta del bacillo di Koch nel 1882 ha segnato un punto di svolta nella diagnosi e nel trattamento della malattia. Tuttavia, nonostante i progressi, la tubercolosi continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica, in particolare a causa dell'emergere di ceppi farmaco-resistenti. L'analisi dei dati clinici raccolti tra il 2016 e il 2019 presso la Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova ha rivelato che la localizzazione polmonare è la più comune, con un'incidenza stabile negli anni. La gestione della tubercolosi richiede un approccio multidisciplinare e una continua sorveglianza epidemiologica.
1.1 Storia e Evoluzione della Tubercolosi
La tubercolosi ha una storia complessa che si intreccia con l'evoluzione della medicina. Dalla sua identificazione come malattia contagiosa nel XIX secolo, la comprensione della TB ha subito notevoli cambiamenti. L'uso di sanatori per il trattamento dei pazienti ha rappresentato un tentativo di isolare e curare i malati, sebbene con risultati variabili. La scoperta del vaccino BCG nel 1921 ha fornito un nuovo strumento nella lotta contro la malattia, riducendo significativamente l'incidenza. Tuttavia, la resistenza ai farmaci ha complicato ulteriormente la situazione, rendendo necessaria una continua innovazione nelle strategie terapeutiche. La ricerca attuale si concentra sulla comprensione dei meccanismi di resistenza e sull'ottimizzazione dei protocolli di trattamento, evidenziando l'importanza di un approccio basato sull'evidenza per affrontare questa malattia persistente.
II. Metodologia dello Studio
Lo studio ha analizzato i dati clinici di pazienti con tubercolosi seguiti presso la Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova dal 2016 al 2019. Sono stati inclusi 134 pazienti, con un'età mediana di 40 anni. La raccolta dei dati ha permesso di esaminare le caratteristiche demografiche, cliniche e microbiologiche dei pazienti. L'analisi ha evidenziato che il 70,1% dei pazienti era di sesso maschile e il 50% di origine caucasica. La prevalenza di co-infezioni, come l'HIV, è stata del 4,4%. I risultati hanno mostrato una stabilità nel numero di casi, con una predominanza della tubercolosi polmonare. La metodologia ha incluso anche un confronto con i dati storici degli anni 2000-2015, evidenziando tendenze significative nella gestione e nei risultati clinici.
2.1 Raccolta e Analisi dei Dati
La raccolta dei dati clinici è stata effettuata attraverso un approccio sistematico, garantendo l'accuratezza e la completezza delle informazioni. I dati sono stati analizzati per identificare le caratteristiche cliniche e le tendenze epidemiologiche. L'analisi ha incluso la valutazione della resistenza ai farmaci, con particolare attenzione ai tassi di resistenza a INH e rifampicina. I risultati hanno mostrato una riduzione della farmacoresistenza totale rispetto alla coorte precedente, ma un aumento della resistenza in alcuni gruppi. Questo ha sottolineato l'importanza di monitorare continuamente le dinamiche della tubercolosi e di adattare le strategie di trattamento in base alle evidenze emergenti.
III. Risultati e Discussione
I risultati dello studio hanno rivelato che il 56% dei pazienti ha raggiunto la guarigione, mentre il 6% è deceduto e il 32,1% è andato perso al follow-up. Questi dati evidenziano le sfide nella gestione della tubercolosi, in particolare la perdita al follow-up, che rappresenta un problema significativo. La discussione ha messo in luce l'importanza di strategie di follow-up efficaci e di interventi mirati per migliorare l'aderenza al trattamento. Inoltre, l'analisi ha rivelato che non esiste una correlazione significativa tra etnia o nazionalità e compliance al trattamento, suggerendo che altri fattori potrebbero influenzare i risultati clinici. La continua sorveglianza e la ricerca sono essenziali per affrontare le sfide poste dalla tubercolosi e per sviluppare approcci terapeutici più efficaci.
3.1 Implicazioni Cliniche e Future Direzioni
Le implicazioni cliniche dei risultati sono significative. La gestione della tubercolosi richiede un approccio integrato che consideri non solo gli aspetti clinici, ma anche quelli sociali e psicologici. La necessità di migliorare il follow-up e l'aderenza al trattamento è cruciale per ridurre la mortalità e migliorare i risultati complessivi. Le future direzioni della ricerca dovrebbero concentrarsi sull'ottimizzazione dei protocolli di trattamento e sull'implementazione di strategie di prevenzione più efficaci. La collaborazione tra istituzioni sanitarie, ricercatori e comunità è fondamentale per affrontare la tubercolosi in modo efficace e sostenibile.
Riferimento del documento
- Epidemie, libro I di Ippocrate (Ippocrate)
- Trattato sulla tubercolosi (Galeno)
- Isolamento del bacillo tubercolare (Robert Koch)
- Test di intradermoreazione alla tubercolina (TST) (Mendel e Mantoux)
- Vaccino BCG (Albert Calmette e Camille Guérin)