
Antropologia del rischio in Louisiana: gli uragani e il disastro petrolifero
Informazioni sul documento
Lingua | Italian |
Formato | |
Dimensione | 4.72 MB |
Riassunto
I.Introduzione
Questo documento fornisce un riepilogo e una riscrittura delle sezioni principali del documento fornito, per aiutare il lettore ad acquisire rapidamente una comprensione chiara e precisa dei contenuti più importanti e rilevanti.
II.Capitolo 1 Il disastro della British Petroleum
Nel 2010, l'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon ha portato alla fuoriuscita di petrolio e gas nel Golfo del Messico. I rischi e le conseguenze di questo evento sono stati enfatizzati dalla consapevolezza dell'incontrollabilità degli eventi catastrofici. La diffusione dei media ha giocato un ruolo significativo nel generare attenzione e preoccupazione per il disastro, con la British Petroleum che ha adottato strategie per manipolare le ricerche online relative all'evento.
III.Capitolo 2 Il territorio e la sua popolazione
Grand Isle è un'isola barriera nel Golfo del Messico, che è stata abitata fin dai tempi degli spagnoli e dei francesi. La sua popolazione è composta in gran parte da pescatori e lavoratori del settore petrolifero. La pesca è un'industria importante per l'isola, mentre l'estrazione di petrolio e gas è una fonte vitale di reddito e occupazione. L'isola è stata colpita da numerosi uragani, tra cui Katrina nel 2005 e Isaac nel 2012, che hanno lasciato un impatto significativo sul territorio e sulla sua popolazione.
IV.Capitolo 3 Il ruolo della cultura e della tradizione
La cultura e le tradizioni della gente di Grand Isle sono strettamente legate alla loro relazione con il mare. L'isolamento dell'isola ha portato allo sviluppo di un forte senso di comunità e autosufficienza, così come ad un profondo rispetto per la natura e i suoi imprevedibili poteri. La musica, il cibo e le feste svolgono un ruolo importante nella vita sociale dell'isola.
Capitolo 3 Il ruolo della cultura e della tradizione
I popoli autoctoni vivono i fenomeni climatici estremi come eventi globali, in quanto colpiscono più nazioni, e non come un evento localizzato. Al contrario, gli scienziati li considerano dei disastri globali, caratterizzati dalla consapevolezza dell’incontrollabilità di tali eventi catastrofici. La globalizzazione del rischio minimizza i disastri sofferti dalle singole comunità, sottraendo loro colpevolezza e responsabilità per favorire l’intervento di istituzioni che possano far fronte al danno. Tuttavia, i disastri come Katrina sono troppo forti perché il governo possa gestire adeguatamente le risposte alla minaccia. Questa divisione tra risposte locali e interventi governativi porta a delle tensioni, come evidenziato dall’arresto di alcuni manifestanti durante l’uragano Katrina.
Le conseguenze dell’uragano Katrina sono ancora evidenti nei racconti degli abitanti di Grand Isle, per i quali l’evento rappresenta una cesura nella loro storia. Ricordare i fatti passati serve a riorganizzare la propria linea del tempo, con il passaggio delle forti raffiche di vento come fulcro della loro esistenza. Ogni ouragano fornisce un nuovo punto di riferimento.
L’arrivo delle trivelle al largo delle coste della Louisiana ha iniziato un’era di prosperità per la regione, con la perforazione del primo pozzo petrolifero nel 1935. Tuttavia, la corsa all’oro nero ha inevitabilmente portato anche a dei disastri ambientali, come la fuoriuscita di petrolio della BP del 2010. La diffusione di prodotti chimici disperdenti come il Corexit EC9500A ha avuto conseguenze a lungo termine sulla salute degli abitanti e sull’ambiente, con i quali la comunità locale sta ancora lottando.
L’isolamento geografico di Grand Isle ha favorito la diffusione di un sistema di norme autoregolanti, con un giudizio morale interno alla comunità. Questo sistema è supportato dalla forte fede religiosa e dalla fiducia nella speranza, che aiuta gli individui a superare i momenti difficili. Tuttavia, l’abuso di alcol e droghe è un problema crescente, e rappresenta una forma di evasione dalla realtà per molti residenti.
La sicurezza degli abitanti di Grand Isle è stata compromessa dall’invasione di persone esterne dopo il disastro della BP. L’isola non è più un luogo sicuro e i suoi abitanti non si sentono più al sicuro nelle proprie case. Questo sentimento di insicurezza ha portato alla nostalgia per un passato che non esiste più, ma che rimane nella memoria degli isolani come un luogo in cui sentirsi a casa.
L’alternanza tra periodi di prosperità e di depressione ha reso gli abitanti di Grand Isle consapevoli dell’imprevedibilità della natura e della forza distruttiva degli uragani. La paura si è resa visibile per la prima volta con l’arrivo di Katrina, quando la popolazione si è resa conto dei limiti della tecnologia e degli errori degli esperti. Questa crisi di fiducia ha portato a una riconsiderazione del potenziale distruttivo degli uragani e della legittimità di chi detiene il potere nella gestione dei disastri.
V.Capitolo 4 La contaminazione e le sue conseguenze
La fuoriuscita di petrolio della BP ha avuto un impatto devastante sull'ambiente di Grand Isle, contaminando il litorale, le zone umide e le risorse marine. Ciò ha portato a perdite economiche e disagi sociali per la popolazione dell'isola, che ha lottato per riprendersi dal disastro. Il governo e le compagnie petrolifere hanno adottato misure per ripulire la fuoriuscita di petrolio e mitigare i suoi effetti, ma le preoccupazioni sull'impatto a lungo termine sulla salute e sull'ambiente rimangono.
VI.Capitolo 5 La resilienza e la speranza
Nonostante le sfide poste dall'uragano Katrina e dalla fuoriuscita di petrolio della BP, la gente di Grand Isle ha mostrato notevole resilienza e speranza. Hanno lavorato insieme per ripristinare la loro isola e le loro vite, e hanno trovato forza nelle loro tradizioni e nella loro comunità. Il futuro dell'isola rimane incerto, ma la sua gente è determinata a superare le sfide e a ricreare una fiorente comunità costiera.