
Codice Etico CROB: Trasparenza e Integrità
Informazioni sul documento
Autore | Dott. G.b. Chiarelli |
Azienda | Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata |
Luogo | Rionero in Vulture (PZ) |
Tipo di documento | Codice Etico Aziendale |
Lingua | Italian |
Formato | |
Dimensione | 2.01 MB |
Riassunto
I.Organizzazione e Vision dell IRCCS CROB di Rionero in Vulture
L'IRCCS CROB di Rionero in Vulture è un istituto di ricerca oncologica di eccellenza, monospecialistico in oncologia, caratterizzato da un'alta integrazione tra assistenza e ricerca. La sua vision punta allo sviluppo di sinergie con il contesto locale e regionale per migliorare l'offerta di servizi e attività di ricerca, promuovendo la formazione, la tecnologia innovativa e l'umanizzazione delle cure. L'istituto si impegna a migliorare la qualità dell'assistenza e a perseguire gli obiettivi di salute definiti dal PSR, adottando un modello organizzativo aperto e collaborativo con altre aziende del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Un focus importante è la lotta al gender-blindness per personalizzare le terapie oncologiche.
1. Struttura e Attività dell IRCCS CROB
L'IRCCS CROB di Rionero in Vulture si presenta come un istituto oncologico monospecialistico, contraddistinto da un'elevata integrazione tra attività di assistenza e ricerca. L'obiettivo principale è quello di soddisfare i bisogni e le aspettative di salute dei cittadini, nel rispetto della dignità e della sicurezza, gestendo efficientemente le risorse disponibili per garantire prestazioni di prevenzione e cura efficaci e tempestive. L'istituto, al pari di altri IRCCS, è un ospedale di eccellenza con finalità di ricerca nel campo biomedico e nell'organizzazione dei servizi sanitari, beneficiando di un finanziamento statale dedicato esclusivamente all'attività di ricerca finalizzata ad applicazioni terapeutiche. Il modello organizzativo del CROB si distingue per la sua apertura e flessibilità, promuovendo la condivisione di risorse umane e tecnologiche con altre aziende del Servizio Sanitario Regionale (SSR) per il raggiungimento degli obiettivi di salute definiti dal Piano Sanitario Regionale (PSR). Questo approccio collaborativo si estende anche alla gestione dei processi decisionali, guidati dall'etica clinica per il miglioramento continuo della qualità dell'assistenza, con particolare attenzione all'aspetto umano e multidimensionale della persona malata. Viene sottolineata l'importanza di riconoscere le differenze di genere (gender-blindness) per evitare inappropriatezze terapeutiche e sprechi di risorse.
2. La Vision del CROB Integrazione Innovazione e Umanizzazione
La vision dell'IRCCS CROB si concentra sulla capacità di sviluppare integrazioni, alleanze e sinergie sia interne che esterne, arricchendo e diffondendo l'offerta di servizi e attività di ricerca. Questo impegno per il miglioramento continuo si manifesta attraverso il rinnovo delle attrezzature e l'adozione di tecnologie innovative, il potenziamento della formazione e della comunicazione, e l'umanizzazione dei processi di diagnosi e cura. Un aspetto fondamentale è lo sviluppo della ricerca biomedica e organizzativa, incrementando la casistica trattata, la disponibilità di tecnologie e professionalità, e favorendo il contatto tra ricercatori e utilizzatori dei risultati della ricerca. La configurazione dei reparti si discosta dai modelli tradizionali, privilegiando la condivisione di posti letto e sale operatorie tra specialisti per garantire efficienza e flessibilità, con la centralità del paziente. L'organizzazione ambulatoriale prevede la centralizzazione della sala d'attesa per ottimizzare i flussi e ridurre le attese. Il CROB riconosce l'importanza della sua partecipazione alle reti funzionali per la ricerca e l'assistenza, in particolare attraverso l'Alleanza contro il Cancro, e aspira a diventare l'istituzione guida della ricerca scientifica nella Regione, integrando la ricerca in ogni struttura. Il documento evidenzia l'adozione di modelli di rete integrata, tipologia HUB e SPOKE, per concentrare la casistica più complessa nei centri di eccellenza (HUB) e garantire la continuità assistenziale sul territorio, ottimizzando l'utilizzo delle risorse tecnologiche.
3. Il Ruolo del CROB nella Rete Oncologica Regionale
Il documento evidenzia l'importanza del ruolo dell'IRCCS CROB nella configurazione delle reti funzionali relative alla ricerca e all'assistenza oncologica, sia a livello regionale che extra-regionale. Si sottolinea l'obiettivo di ridurre i tempi di attesa per i pazienti attraverso la dislocazione sul territorio di trattamenti effettuabili nei poli satelliti, consentendo ai pazienti di proseguire le terapie a maggiore prossimità di casa. Per il triennio 2018-2020, in riferimento alla Rete Oncologica Regionale di Radioterapia, vengono menzionati obiettivi strategici regionali, tra cui la tutela del diritto alla protezione dei dati personali dei pazienti e dei loro familiari, con particolare attenzione ai dati sanitari. L'operato dei dipendenti incaricati del trattamento di tali dati deve garantire il massimo rispetto della dignità delle persone. Il documento sottolinea l'impegno dell'istituto nel porre al centro di ogni azione la persona, soprattutto in situazioni di fragilità, ispirandosi al rispetto della persona umana e all'umanizzazione del rapporto col paziente e con i familiari per tutta la durata del processo di cura.
II.Codice Etico e Prevenzione della Corruzione
Il CROB ha adottato un rigoroso Codice Etico applicabile a tutti i dipendenti e a coloro che collaborano con l'istituto. Questo codice si concentra sulla prevenzione della corruzione, la trasparenza, la gestione dei conflitti di interessi, e il rispetto della dignità della persona. Il codice definisce linee guida chiare sul comportamento nei rapporti con il pubblico, il divieto di fumo, la gestione di regali e compensi, e le procedure per la segnalazione di illeciti. L'istituto si impegna nella verifica dei processi aziendali per impedire reati o illeciti amministrativi e penali, in linea con il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62. Viene enfatizzato il ruolo chiave dell'etica nello sviluppo della qualità e della competitività aziendale. La tutela dei whistleblowers è garantita.
1. Il Codice Etico Principi Generali e Ambito di Applicazione
Il documento presenta il Codice Etico dell'IRCCS CROB, un insieme di principi e regole di comportamento che si applicano a tutti i dipendenti e collaboratori dell'Istituto, senza eccezioni. Il Codice mira a promuovere l'integrità, la correttezza, la buona fede, la proporzionalità, l'obiettività, la trasparenza, l'equità e la ragionevolezza in tutte le attività svolte. I dipendenti sono tenuti ad agire con indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi e evitando l'utilizzo di informazioni riservate a fini privati. Il codice ha una funzione preventiva, agendo come strumento di ausilio per il corretto adempimento delle proprie funzioni e contribuendo al controllo interno del personale. L'Istituto si impegna a verificare le proprie attività attraverso un'analisi dei rischi per prevenire reati o illeciti perseguibili amministrativamente o penalmente. Il codice recepisce integralmente i regolamenti interni dell'Istituto, costituendo un vincolo essenziale per l'esercizio dell'attività, in particolare per i soggetti iscritti ad albi professionali. L'adesione ai principi del codice è fondamentale per tutelare la salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, ispirandosi ai principi del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62.
2. Prevenzione della Corruzione Regole di Comportamento e Meccanismi di Controllo
Una parte significativa del Codice Etico è dedicata alla prevenzione della corruzione. Il documento elenca diverse regole di comportamento per i dipendenti, tra cui l'obbligo di segnalare tempestivamente al responsabile della prevenzione della corruzione la ricezione di più di tre regali di modica entità (entro un valore presunto di 150 euro) dallo stesso soggetto nell'arco dell'anno. È vietato accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati con interessi economici significativi nelle attività dell'ufficio di appartenenza. La corretta applicazione del Codice è garantita da diversi livelli di controllo: i dirigenti responsabili delle strutture, le strutture di controllo interno, l'ufficio di disciplina e il responsabile della prevenzione della corruzione. Il divieto di fumo è esplicitamente incluso, dato il ruolo dell'azienda nella promozione della salute. Il codice prevede la tutela dei dipendenti che denunciano condotte illecite, proteggendoli da sanzioni o misure discriminatorie, a meno che non si tratti di calunnia o diffamazione. Il responsabile della prevenzione della corruzione e l’Unità di Prevenzione della Corruzione (UPD) ricevono le segnalazioni e prendono le iniziative appropriate. La procedura di segnalazione è sottoposta a revisione periodica per migliorarne l'efficacia.
3. Trasparenza e Tracciabilità Garanzia di Accountability
Il Codice Etico sottolinea l'importanza della trasparenza e della tracciabilità dei processi decisionali. I dirigenti e i dipendenti hanno l'obbligo di fornire informazioni e documenti entro 20 giorni dalla richiesta del responsabile della trasparenza. La tracciabilità è garantita dall'utilizzo di supporti informatici documentali e di processo appositamente individuati dall'amministrazione. Il documento evidenzia il ruolo del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nella definizione delle strategie di contrasto alla corruzione e all'illegalità, garantendo la piena trasparenza e introducendo un contributo esterno di controllo da parte degli utenti. Il rispetto del segreto d'ufficio e della normativa sulla tutela dei dati personali è fondamentale. Il documento prevede inoltre la segnalazione obbligatoria da parte dei dirigenti di articoli di stampa o comunicazioni sui media ingiustamente denigratori dell'Istituto, con la diffusione di una risposta con le adeguate precisazioni. Allo stesso modo, i dirigenti devono segnalare casi di buone prassi o risultati positivi ottenuti dall'Istituto per la pubblicazione sul sito internet.
III.Gestione del Conflitto di Interessi
Il Codice Etico del CROB dedica un'ampia sezione alla gestione del conflitto di interessi, sia in ambito sanitario che nelle procedure di appalto (D.lgs. 50/2016). Sono definite procedure chiare per la dichiarazione, la valutazione e la gestione di situazioni di conflitto, anche potenziale, per garantire l'imparzialità e l'indipendenza dei dipendenti. L'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) è indicata come riferimento per la risoluzione di dubbi e la richiesta di pareri. La mancata dichiarazione di conflitto di interessi comporta sanzioni disciplinari.
1. Definizione e Tipologie di Conflitto di Interessi
Il documento definisce il conflitto di interessi come una situazione in cui il personale dell'IRCCS CROB, coinvolto in procedure di aggiudicazione di appalti o concessioni, ha un interesse finanziario, economico o personale che può compromettere la sua imparzialità e indipendenza. Il conflitto può essere diretto o indiretto e riguarda situazioni che determinano l'obbligo di astensione previsto dall'articolo 7 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, come specificato dall'art. 42 del D.lgs. n. 50/2016. Queste situazioni possono compromettere, anche potenzialmente, l'imparzialità del dipendente pubblico nell'esercizio del potere decisionale. Il conflitto di interessi può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come pressioni politiche, sindacali o gerarchiche. Il documento include riferimenti alle sanzioni previste per i conflitti di interessi non dichiarati, che devono essere adeguate e costituire un deterrente. Sono inclusi anche esempi comuni di conflitti di interessi e vengono affrontati i casi cosiddetti 'porta girevole', in cui un membro del personale lascia un'organizzazione pubblica, con l'obbligo di non rivelare informazioni riservate e di non trarre vantaggio da conflitti di interessi successivi.
2. Gestione e Comunicazione del Conflitto di Interessi
Il documento descrive le procedure per la comunicazione e la gestione del conflitto di interessi. I dipendenti devono astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, riguardante se stessi, il coniuge, i conviventi, i parenti o gli affini entro il secondo grado. In caso di dubbio sulla sussistenza di un potenziale conflitto di interessi, è possibile richiedere un parere all'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), che ha poteri ispettivi e può ordinare l'adozione di atti o provvedimenti previsti dal Piano Nazionale Anticorruzione. La mancata dichiarazione di un conflitto di interessi costituisce una violazione degli obblighi di servizio e comporta l'avvio di un procedimento disciplinare. Il dipendente non deve esercitare pressioni per agevolare l'adesione ad associazioni o organizzazioni. Nel caso di conflitto di interessi nelle procedure di appalto, si applicano le disposizioni dell'art. 42 del D.lgs. n. 50/2016, con particolare attenzione all'imparzialità e all'indipendenza del personale coinvolto. L'utilizzo di moduli predisposti da ANAC – Ministero della Salute – Agenas per la dichiarazione pubblica di interesse è previsto come ulteriore misura di prevenzione della corruzione.
3. Conflitto di Interessi in Ambito Sanitario e Procedure Disciplinari
Il documento approfondisce il conflitto di interessi nell'ambito sanitario, evidenziando l'importanza per i medici di esercitare una continua revisione critica della validità degli studi clinici per estendere le acquisizioni alla prassi quotidiana. I medici e le associazioni professionali che effettuano campagne di educazione sanitaria o diffondono notizie scientifiche devono manifestare il nome dello sponsor e applicare le norme del regolamento. Il documento specifica che, in caso di dubbi su un potenziale conflitto di interessi, si può richiedere un parere all'ANAC. La mancata dichiarazione del conflitto configura una violazione degli obblighi di servizio, con conseguente avvio di un procedimento disciplinare. Le sanzioni per la violazione delle norme sul conflitto di interessi devono essere adeguate e costituire un deterrente. Le attività dell'ufficio procedimenti disciplinari si conformano al piano di prevenzione della corruzione, occupandosi dell'aggiornamento del codice di comportamento, dell'esame delle segnalazioni di violazioni e della raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie previste dalla legge. Il responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione del codice di comportamento, il monitoraggio annuale sulla sua attuazione e la comunicazione all'Autorità Nazionale Anticorruzione.
IV.Procedure di Appalto e Contratti
Le procedure di appalto all'interno del CROB sono regolate secondo il D.lgs. n. 50/2016, con particolare attenzione alla prevenzione del conflitto di interessi. Il codice etico prevede specifiche norme per la trasparenza e correttezza nella stipulazione e nell'esecuzione dei contratti, vietando l'intermediazione illecita e prevedendo la segnalazione di eventuali problematiche ai superiori gerarchici.
1. Il Conflitto di Interessi nelle Procedure di Appalto D.lgs. 50 2016
Questa sezione del documento affronta specificamente il conflitto di interessi nell'ambito delle procedure di appalto, facendo riferimento al D.lgs. n. 50/2016, articoli 42 e 80. Si definisce conflitto di interessi la situazione in cui il personale della stazione appaltante o di un prestatore di servizi, coinvolto nella procedura di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o personale che può minare la sua imparzialità e indipendenza. Sono considerate situazioni di conflitto di interesse quelle che determinano l'obbligo di astensione previsto dall'articolo 7 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62. Il documento sottolinea che si tratta di situazioni che possono compromettere, anche potenzialmente, l'imparzialità richiesta al dipendente pubblico nell'esercizio del potere decisionale. Queste situazioni si verificano quando il dipendente pubblico (RUP e titolari degli uffici competenti) ha interessi privati che potrebbero influenzare negativamente l'esercizio imparziale e obiettivo delle sue funzioni. Il testo evidenzia l'importanza di sanzioni adeguate per i conflitti di interessi non dichiarati, che devono fungere da deterrente. Il documento include anche la considerazione di situazioni 'porta girevole', ovvero quando un membro del personale lascia un'organizzazione del settore pubblico, con l'obbligo di non rivelare informazioni riservate e di non trarre vantaggi da eventuali conflitti di interessi successivi.
2. Norme di Comportamento nella Stipulazione e Esecuzione dei Contratti
Il documento stabilisce norme di comportamento per i dipendenti coinvolti nella conclusione di accordi, negozi e stipula di contratti per conto dell'amministrazione, sia nella fase di stipula che di esecuzione. È vietato ricorrere alla mediazione di terzi, corrispondere o promettere utilità a titolo di intermediazione per facilitare la conclusione o l'esecuzione del contratto, salvo nei casi in cui l'amministrazione abbia deciso di ricorrere all'attività di intermediazione professionale. I dirigenti devono informare per iscritto il dirigente apicale responsabile della gestione del personale in caso di situazioni di conflitto di interesse. Qualora un dipendente riceva rimostranze, orali o scritte, sull'operato dell'ufficio o dei propri collaboratori da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali, deve informare immediatamente, di norma per iscritto, il proprio superiore gerarchico o funzionale. Il documento sottolinea l'obbligo dei dirigenti di segnalare al responsabile del servizio relazioni con il pubblico articoli di stampa o comunicazioni sui media che appaiano ingiustamente denigratori dell'organizzazione o dell'azione dell'IRCCS CROB, per diffondere una risposta con le adeguate precisazioni. Allo stesso modo, è obbligatoria la segnalazione dei casi di buone prassi o risultati positivi ottenuti dall'istituto per la pubblicazione sul sito internet dell'amministrazione.
V.Procedure Disciplinari e Controllo Interno
Il CROB ha definito precise procedure disciplinari per la gestione delle violazioni del Codice Etico, in linea con il D.lgs. n. 165 del 2001. L'ufficio procedimenti disciplinari si occupa della valutazione della gravità delle violazioni e dell'applicazione delle sanzioni previste. Il monitoraggio annuale sull'attuazione del codice è assicurato, con la pubblicazione dei risultati sul sito istituzionale e la comunicazione all'ANAC. L'ufficio collabora con il responsabile della prevenzione della corruzione per prevenire e gestire situazioni di illecito.
1. Procedure Disciplinari e Codice di Comportamento
Il documento descrive le procedure disciplinari per le violazioni del Codice di Comportamento dell'IRCCS CROB, allineate alle previsioni del Piano di Prevenzione della Corruzione e del decreto legislativo n. 165 del 2001 (articoli 55-bis e seguenti). L'ufficio procedimenti disciplinari, oltre alle sue funzioni disciplinari, cura l'aggiornamento del codice di comportamento, esamina le segnalazioni di violazioni, raccoglie le condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie previste dalla legge. La valutazione della gravità delle violazioni e l'applicazione delle sanzioni tengono conto dell'entità del pregiudizio, anche morale, al decoro o al prestigio dell'Istituto. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai contratti collettivi e dal codice disciplinare vigente, incluse quelle espulsive, applicate solo nei casi più gravi di violazione. Il responsabile della prevenzione della corruzione si occupa della diffusione del codice di comportamento, del monitoraggio annuale della sua attuazione e della comunicazione dei risultati all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
2. Ruolo dell Unità di Prevenzione della Corruzione UPD e Valutazione Comportamentale
L'Unità di Prevenzione della Corruzione (UPD) svolge un ruolo chiave nell'indirizzare i dipendenti su situazioni o comportamenti che potrebbero portare a fatti corruttivi o illeciti disciplinari. Per una valutazione complessiva dei dipendenti, anche dal punto di vista comportamentale, l'UPD collabora con l'ufficio di appartenenza del dipendente, il servizio del personale, e il servizio preposto alla valutazione della performance e della retribuzione accessoria. L'obiettivo è dare rilievo alle situazioni in cui sono state irrogate sanzioni disciplinari o è in corso un procedimento disciplinare, al fine di precludere lo svolgimento di incarichi aggiuntivi o extraistituzionali e di influenzare la valutazione della performance e del riconoscimento della retribuzione accessoria. La commissione di un illecito disciplinare o l'esistenza di un procedimento disciplinare pendente viene valutata, anche in relazione alla tipologia di illecito, ai fini del conferimento di incarichi aggiuntivi e/o dell'autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali. L'intensità della sanzione disciplinare dipende dalla gravità del comportamento e dall'entità del pregiudizio.