
Individuo nel Maghreb: un'analisi
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Riassunto
I.Giovani Famiglia e Valori in Marocco Un analisi Socio Antropologica
Questo documento analizza i cambiamenti sociali in Marocco, focalizzandosi sulle esperienze di giovani marocchini e sulle trasformazioni nella famiglia marocchina. Si esamina l'impatto della Mudawwana (codice di famiglia marocchino) sui diritti delle donne, evidenziando il conflitto tra tradizione e modernità. Studi di figure chiave come Mounia Bennani-Chraibi, Mokhtar El Harras e Rahma Bourqia vengono citati per approfondire tematiche come l'individualizzazione, il ruolo della famiglia nella società, e l'influenza di valori religiosi e costumi. Si analizza anche la situazione della sessualità prematrimoniale e le pratiche di contraccezione, in relazione al contesto sociale e religioso. L'influenza di internet e dei social media sulla cultura giovanile e le mobilitazioni collettive è anch'essa esplorata.
1. L emergenza dell individuo e le metodologie di ricerca
Il volume “Soumis et rebelles: les jeunes au Maroc” di Mounia Bennani-Chraibi rappresenta un punto di partenza fondamentale per comprendere l'evoluzione della società marocchina. Lo studio, basato su un approccio misto quantitativo e qualitativo (osservazione partecipante), esplora le rappresentazioni dei giovani marocchini e l'emergere di una forte individualità. La ricercatrice raccoglie storie di vita di un campione variegato di soggetti, confrontando esperienze, racconti e convinzioni. L’analisi si concentra sull’emergenza dell’individuo all’interno di un contesto sociale e politico complesso. Il metodo qualitativo permette un’analisi approfondita dei vissuti, delle opinioni e delle motivazioni dei giovani, integrandosi con dati quantitativi per una contestualizzazione più ampia. La scelta di citare direttamente i soggetti intervistati, fornendo brevi connotati biografici, facilita la comprensione del loro percorso individuale e delle loro risposte riguardo ai temi trattati. La vasta conoscenza pregressa della studiosa sulla situazione sociale e politica del Marocco arricchisce l'interpretazione dei dati raccolti.
2. Valori familiari e tradizionali tra i giovani marocchini
Il contributo di Rahma Bourqia, focalizzato sui valori e l'organizzazione familiare in Marocco, conferma l'importanza della tradizione nella vita dei giovani marocchini. Bourqia evidenzia la forte valorizzazione dell'obbedienza, della benedizione genitoriale e del rispetto/pudore, valori trasmessi principalmente all'interno del contesto familiare. Mounia Bennani-Chraibi, nel suo lavoro sui giovani marocchini, evidenzia l'esistenza di una tensione tra il progetto individuale e la dipendenza dalla famiglia. L'individualizzazione è in corso, ma non ha ancora portato ad un'emancipazione completa. Mokhtar El Harras sottolinea come il prolungamento degli studi e le condizioni di precarietà contribuiscono a mantenere i giovani a lungo nella famiglia d'origine, generando un forte desiderio di autonomia. Abdessamad Dialmy aggiunge l'impatto dell'esodo rurale, della crisi abitativa e occupazionale, portando ad un ritorno forzato alla famiglia allargata. Dialmy analizza anche la relazione tra abitazione, sessualità e Islam, evidenziando l'inadeguatezza delle case tradizionali e la conseguente insoddisfazione, sottolineando la mancanza di studi specifici su questo tema cruciale.
3. La famiglia come struttura di integrazione e compensazione
In un contesto di crisi del sistema educativo, chiusura del mercato del lavoro e blocco della mobilità sociale, la famiglia, precedentemente marginalizzata, riacquista un ruolo centrale come struttura di integrazione e organismo di compensazione. Mokhtar El Harras, nel suo rapporto sulle mutazioni della famiglia marocchina, descrive il nucleo famigliare ristretto come un ambiente di supporto materiale, morale e psicologico. Hassan Rachik conferma che la famiglia è l'istituzione più valorizzata dai giovani, un rifugio nei momenti di difficoltà. Tuttavia, El Harras sottolinea l'aumento della distanza psicologica tra genitori e figli, causata da un diverso livello di istruzione (i giovani sono più istruiti, soprattutto in ambito scientifico), che ha modificato il tradizionale ruolo di trasmissione delle conoscenze da parte dei genitori. L'influenza dei costumi occidentali, veicolati dalla televisione e da internet, e l'aumento dei contatti tra coetanei, con i loro stimoli contraddittori, contribuiscono ad allontanare i giovani dai valori tradizionali trasmessi dalla famiglia e dalla scuola. Questo crea una tensione tra le diverse influenze che plasmano l'identità dei giovani in un contesto di rapida modernizzazione.
II.Sessualità e Matrimonio in Marocco Tra Tradizione e Modernità
Un'analisi approfondita si concentra sulla sessualità in Marocco, esplorando le tensioni tra le norme tradizionali e le esigenze individuali dei giovani. Si discute il persistente tabù della verginità e la pratica della riverginizzazione in Tunisia come risposta alla pressione sociale. Figure come Nédra Ben Smaïl contribuiscono ad analizzare questo fenomeno, mettendo in luce il conflitto tra l' onore della famiglia e il desiderio di autonomia individuale. Il ruolo della mixité (mescolanza dei sessi) e il problema delle molestie sessuali vengono altresì considerati, con riferimenti ad associazioni come “Woman-Shoufouch” (Marocco) e “Ni Putes Ni Soumises” (Tunisia). Si analizza inoltre l’impatto delle condizioni abitative sulla sessualità coniugale.
III.Religione e Identità in Marocco Tra Tradizione e Modernizzazione
Il documento investiga il rapporto tra religione e identità in Marocco, analizzando l'evoluzione della pratica religiosa nelle giovani generazioni. Si analizza il ruolo dello Stato nel gestire la questione religiosa, con particolare attenzione al controllo esercitato dal monarca sulla formazione religiosa e sulle prediche. Il dibattito sull'uso del hijab (velo) e le sue molteplici interpretazioni, analizzate da studiosi come Naima Chikhaoui, vengono approfondite. L’emergere di una religiosità più consapevole e la contrapposizione tra un'interpretazione tradizionale e una più individualistica dell'Islam vengono esaminate. Si tocca anche il tema della crescente influenza dell’islamismo politico.
1. Pratiche religiose e la religiosità dei giovani marocchini
L'analisi della religiosità in Marocco si concentra sulle differenze tra le pratiche delle giovani generazioni e quelle dei loro genitori. Rahma Bourqia e Mounia Bennani-Chraibi osservano un passaggio da una religiosità tradizionale, basata sull'imitazione cieca e sul fatalismo, ad una più consapevole, fondata sulla conoscenza diretta dei testi sacri grazie all'istruzione. I giovani mostrano un accrescimento del sentimento religioso e un desiderio di esprimersi secondo i precetti dell'Islam, pur mantenendo alcune influenze della cultura popolare e credenze come il malocchio o la magia. Abdessamad Dialmy, al contrario, rileva una diminuzione della credenza e della religiosità, interpretata come un'evoluzione sociale oggettiva. Dialmy si interroga sulla necessità di imporre prescrizioni religiose in materia di famiglia e sessualità in una società in trasformazione, dove i valori tradizionali stanno cambiando. Dialmy evidenzia anche la presenza di cittadini che si dichiarano musulmani per ragioni socio-culturali, senza una profonda adesione alle pratiche religiose. Egli auspica una maggiore libertà religiosa, incluso il diritto di dichiararsi non credenti.
2. Il ruolo dello Stato nella gestione della religione
Il ruolo dello Stato nella gestione della religione in Marocco è analizzato, sottolineando l'autorità del monarca, considerato comandante dei credenti. Mounia Bennani-Chraibi evidenzia il controllo del sovrano sugli ‘ulamā’ e sul Ministero degli Affari Religiosi, limitando lo spontaneismo religioso. Sebbene l’Islam sia religione di Stato, la legge islamica influenza solo il codice di statuto personale; l'educazione civica e religiosa nelle scuole, a suo avviso, veicola una concezione più individualista della pratica religiosa. Mohammed El Ayadi, analizzando i manuali scolastici di educazione islamica, individua un discorso apologetico e glorificatore dell'Islam, volto ad una totale identificazione tra i destinatari e il messaggio, senza spazio per contestazione. El Ayadi critica l'occultatione degli aspetti ideologici dietro citazioni coraniche e l'assenza di autori diversi dallo Stato nei manuali scolastici. Hassan Rachik, invece, analizza la pluralità delle fonti di informazione religiosa (moschea, scuola coranica, nuovi media), sottolineando che l'influenza non dipende dal mezzo utilizzato, ma dal contenuto del messaggio stesso. La pluralità delle fonti e l’accessibilità ai testi religiosi contribuiscono ad una pratica religiosa più consapevole e personalizzata.
3. Il velo Hijab come indicatore di individualizzazione e identità
L'uso del velo (Hijab) è considerato un indicatore di individualizzazione nella pratica religiosa, soprattutto tra le nuove generazioni. Naima Chikhaoui individua tre significati nell'uso del hijab: linguaggio del corpo (seduzione e ‘copri-seduzione’), pratica di abbigliamento tradizionale e indicatore sociologico. Chikhaoui sottolinea che il velo, pur essendo stato introdotto nell'Islam come raccomandazione e non imposizione, è divenuto uno strumento di repressione. Mohamed Kerrou, al contrario, analizza le modalità contemporanee di portare il hijab come espressione di cambiamento individuale, sociale e culturale, e come indice dell'ascesa femminile nello spazio pubblico. Rahma Bourqia concilia le due posizioni, considerando il velo come segno di espressione corporale integrato alla pratica religiosa e riferimento identitario, più diffuso tra le ragazze che tra i ragazzi. Bourqia osserva che l'ideologia patriarcale, che lega l'onore maschile al controllo femminile, è stata interiorizzata dalle donne stesse. L'uso del velo diventa così un segno di distinzione sociale e religiosa, ma anche uno strumento di dissimulazione o strategia per resistere alla cultura occidentale.
IV.Partecipazione Politica in Marocco Sfide e Nuove Forme di Mobilitazione
L'analisi si estende alla partecipazione politica in Marocco, evidenziando il divario tra l'interesse dichiarato per la politica e la scarsa partecipazione effettiva. Si esamina il ruolo della società civile, con particolare attenzione ai nuovi movimenti e all'impatto dei nuovi media (internet, social network) sulla mobilitazione collettiva. Studiosi come Rahma Bourqia e Bouchra Sidi Hida analizzano l'emergere di nuovi attori politici e la creazione di reti di solidarietà, spesso in risposta alla delusione verso i partiti politici tradizionali e lo Stato. Si evidenzia il ruolo di movimenti come “Nayda” e “Mali” nell’affermazione dell’individuo e nella critica al sistema politico.
1. Partecipazione politica e il divario tra interesse e azione
L'analisi della partecipazione politica in Marocco evidenzia un'incongruenza tra l'interesse dichiarato e la scarsa implicazione pratica. Rahma Bourqia e Hassan Rachik, basandosi sull'Inchiesta Nazionale sui Valori, rilevano che l'82,3% degli intervistati è iscritto alle liste elettorali, ma la partecipazione effettiva è bassa. Rachik sottolinea che nelle aree rurali, le dinamiche di voto collettivo e l'incoraggiamento politico diretto influenzano i dati, limitando la libertà di scelta individuale. Un deficit di conoscenza politica e una terminologia specifica condizionano la valutazione della situazione da parte degli intervistati, a differenza di quanto osservato per temi religiosi o familiari. La mancanza di competenze porta molti a rimanere estranei al dibattito politico. Sebbene le forme di protesta come scioperi e manifestazioni siano presenti, la maggioranza dei marocchini non sembra appoggiare azioni estreme. L’azione politica si sta spostando dal campo partitico tradizionale verso l'associazionismo e i media, nel tentativo di svincolarsi dal controllo dei partiti e sindacati, pur mantenendo l'obiettivo di perseguire interessi collettivi.
2. Società civile nuovi attori politici e l uso dei nuovi media
Lo sviluppo della società civile in Marocco sta modificando il panorama della partecipazione politica. Rahma Bourqia e Hassan Rachik descrivono l'emergere di una società civile autonoma rispetto allo Stato, ai sindacati e ai partiti politici, con nuove forme di azione politica basate sulla governabilità partecipativa. Questo processo, auspicato da Mounia Bennani-Chraibi anni prima, è favorito dalla mobilitazione di giovani istruiti che operano a livello locale, spesso in competizione con politici e notabili tradizionali. Secondo Rachik, questo genera una nuova struttura di potere e una nuova cultura politica che valorizza la cittadinanza attiva, la democrazia e lo sviluppo sostenibile. Bourqia evidenzia anche la formazione di reti di solidarietà che superano i confini locali, creando comunità d'interesse nazionali. Rachik vede in questo un cambiamento nel rapporto tra i giovani e l'azione politica organizzata, basato su una nuova cultura della rivendicazione e sull'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, tema approfondito da Bouchra Sidi Hida.
3. Il ruolo di internet e dei social network nella mobilitazione
Bouchra Sidi Hida, a differenza degli altri studiosi, analizza la partecipazione politica attraverso l'osservazione, le interviste e l'analisi documentale, focalizzandosi sul ruolo dei nuovi media (internet, social network, cellulari). Sidi Hida evidenzia come lo spazio virtuale abbia permesso l'emergenza di nuovi attori desiderosi di trasformare i costumi sociali. La gioventù istruita della classe media marocchina utilizza le tecnologie informatiche come mezzi di informazione, organizzazione e mobilitazione, creando movimenti militanti che rivendicano le libertà individuali e producono una nuova cultura tendente al secolare. Due movimenti vengono citati: “Nayda”, un movimento culturale che usa la musica e internet per esprimere protesta contro la politica, la corruzione e le disuguaglianze; e “Mali”, nato su Facebook, che si concentra sulla rivendicazione delle libertà individuali, anche sessuali. Il dibattito virtuale si riversa nello spazio pubblico reale, contribuendo alla costruzione di un'opinione pubblica e al cambiamento sociale. Il documentario “Casa Nayda” ha contribuito alla divulgazione delle potenzialità del movimento Nayda, mentre il Mali si distingue per le sue azioni concrete nello spazio pubblico, che spesso comportano rischi e repressione da parte delle autorità. L’uso di internet e dei social network sta diventando fondamentale per la mobilitazione collettiva in Marocco.
V.L Individuo nel Maghreb Tra Famiglia Religione e Modernità
La sezione conclusiva offre una prospettiva più ampia sul ruolo dell'individuo nel Maghreb, confrontando modelli familiari tradizionali ed occidentali. Si citano le analisi di Hossaïn Bendahman e Héchmi Dhaoui sulla struttura della famiglia allargata e nucleare, evidenziando l'influenza di entrambi i modelli sulla formazione della personalità. Si discute l'importanza della responsabilità individuale e il conflitto tra autonomia individuale e le pressioni sociali e religiose. L’importanza della scuola e dei nuovi spazi di socializzazione nella promozione dell'individualizzazione viene anche sottolineata. L'opera di Mohamed Arkoun è richiamata per contestualizzare storicamente i processi di individualizzazione e modernizzazione nella regione.