Lez. 5 - Lavoro ed Energia (ppt) - 12.99 MB

Le Leggi di Newton: Forza e Moto

Informazioni sul documento

Lingua Italian
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Specialità Fisica
Tipo di documento Presentazione (ppt)

Riassunto

I.Lavoro e Energia Leggi di Newton e il Concetto di Forza

Questo documento tratta i concetti fondamentali di lavoro ed energia in fisica, basandosi sulle Leggi di Newton del moto. Si analizza il ruolo centrale della forza nel determinare il moto di un oggetto. Vengono definiti casi limite in cui una forza può essere applicata senza compiere lavoro, come nel caso di un oggetto tenuto fermo in mano o trasportato orizzontalmente a velocità costante. Si introduce il concetto di lavoro di una forza costante e la sua interpretazione geometrica, e si estende l'analisi al lavoro di una forza non costante, spiegando come calcolarlo tramite la suddivisione in intervalli e la somma delle aree dei rettangoli sottesi alla curva F(x). L'importanza del calcolo del lavoro viene illustrata tramite esercizi pratici che coinvolgono il calcolo del lavoro compiuto da uno scalatore su uno zaino e il lavoro di una forza su un blocco su un piano inclinato.

1. Introduzione alle Leggi di Newton e al Concetto di Forza

Il documento inizia introducendo il moto di un oggetto attraverso le tre leggi di Newton, sottolineando il ruolo fondamentale della forza come grandezza che origina il moto. Viene subito chiarito che l'analisi si concentra sul concetto di forza e sul suo impatto sul movimento. Si presentano poi casi limite in cui è possibile esercitare una forza senza compiere lavoro. Esempi concreti illustrano questa idea: tenere fermo un pacco in mano non implica lavoro, né lo fa trasportarlo orizzontalmente a velocità costante. Questi esempi servono a introdurre con chiarezza il concetto di lavoro e a distinguerlo dalla semplice applicazione di una forza. Si propone poi un problema applicativo: calcolare il lavoro compiuto da uno scalatore su uno zaino di 15 kg trasportato a velocità costante su una collina di 10 m di altezza, e il lavoro contemporaneamente svolto dalla forza di gravità. Questo esempio pratico aiuta a capire l'applicazione dei concetti teorici presentati.

2. Interpretazione Geometrica del Lavoro e Lavoro di una Forza Non Costante

La sezione prosegue con l'interpretazione geometrica del lavoro di una forza costante, rappresentato dall'area del rettangolo formato dal prodotto scalare tra forza e spostamento. Questa visualizzazione grafica facilita la comprensione del concetto. Si passa poi ad analizzare il caso più complesso del lavoro di una forza variabile. In questo caso, il lavoro totale è dato dall'area sottesa alla curva che rappresenta la forza in funzione dello spostamento. Per calcolarlo, si propone un metodo di approssimazione: dividere l'intervallo di spostamento in piccoli intervalli Δx, assumendo la forza costante in ciascun intervallo. Il lavoro totale viene poi calcolato come la somma dei lavori in ogni intervallo, ciascuno rappresentato dall'area di un rettangolo. Questo metodo di approssimazione rende possibile il calcolo del lavoro anche quando la forza non è costante, dimostrando l'applicazione pratica dei concetti geometrici.

3. Esercizio Applicativo Blocco su Piano Inclinato

Un esercizio pratico consolida la comprensione dei concetti presentati. Si considera un blocco di 40 kg spinto per 20 metri su un piano inclinato di 37° rispetto all'orizzontale da una forza di 200 N con un angolo di 14° rispetto al piano. Trascurando l'attrito, si richiede il calcolo del lavoro compiuto. Questo esercizio mette alla prova la capacità di applicare le formule del lavoro e di gestire le componenti vettoriali della forza su un piano inclinato. L'omissione dell'attrito semplifica il calcolo, consentendo di focalizzarsi sull'applicazione diretta delle conoscenze acquisite sulle forze e sul lavoro svolto. Serve quindi come un test per valutare la comprensione pratica dei concetti spiegati in precedenza, senza complicazioni dovute a forze di attrito.

II.Energia Cinetica e Teorema dell Energia Cinetica

Il documento definisce l'energia come una grandezza scalare legata allo stato di uno o più corpi. Si approfondisce l'energia cinetica, spiegando il teorema dell'energia cinetica: il lavoro compiuto dalla risultante delle forze su un punto materiale è uguale alla variazione della sua energia cinetica. Questo concetto lega direttamente il lavoro svolto alla variazione dell'energia del sistema.

1. Definizione di Energia e Introduzione all Energia Cinetica

La sezione inizia definendo l'energia come una grandezza scalare associata allo stato di uno o più corpi. La definizione richiama l'etimologia del termine, evidenziando il suo significato di 'azione efficace'. Si introduce poi l'energia cinetica, senza definirla esplicitamente in questa sezione, ma presentandola come un tipo specifico di energia. Il testo introduce il concetto di energia in generale, ponendo le basi per la successiva introduzione dell'energia cinetica e del suo legame con il lavoro. La breve discussione etimologica del termine 'energia' fornisce un contesto storico e concettuale, arricchendo la comprensione del termine in ambito fisico.

2. Teorema dell Energia Cinetica Lavoro e Variazione di Energia Cinetica

Il cuore della sezione è il Teorema dell'Energia Cinetica. Questo teorema stabilisce una relazione fondamentale tra il lavoro compiuto sulle forze agenti su un punto materiale e la variazione della sua energia cinetica. Si afferma che il lavoro totale compiuto dalle forze agenti su un punto materiale che si muove da un punto A a un punto B è uguale alla variazione di energia cinetica tra i due punti. Questa relazione è cruciale perché collega direttamente il concetto di lavoro, precedentemente introdotto, alla variazione di energia cinetica del corpo in movimento. Il teorema fornisce una formulazione matematica precisa di questa relazione, che costituisce un pilastro fondamentale della meccanica.

III.Energia Potenziale Gravitazionale ed Elastica

Viene introdotto il concetto di energia potenziale, specificando l'energia potenziale gravitazionale come energia associata alla posizione di un corpo soggetto alla forza di gravità (mgh). Si analizza anche l'energia potenziale elastica, legata alla deformazione di un corpo elastico (come una molla), evidenziando che la forza è variabile e il lavoro è calcolabile come area sotto la curva forza-spostamento. La relazione tra lavoro ed energia potenziale viene chiaramente espressa.

1. Energia Potenziale Gravitazionale

La sezione introduce l'energia potenziale come un'altra forma di energia, definendola come l'energia associata allo stato di separazione tra corpi che si attraggono reciprocamente a causa della forza di gravità. Si spiega che il lavoro compiuto dalla forza peso provoca un cambiamento nella quantità mgy inizialmente posseduta dal corpo. Questa quantità rappresenta l'energia potenziale gravitazionale. La spiegazione collega direttamente il lavoro svolto dalla forza gravitazionale alla variazione dell'energia potenziale del sistema. Questo legame è fondamentale per comprendere come l'energia potenziale gravitazionale si trasforma in altre forme di energia, come l'energia cinetica durante la caduta di un oggetto.

2. Energia Potenziale Elastica

La sezione prosegue descrivendo l'energia potenziale elastica. Si osserva che, in un sistema elastico come una molla, la forza agente è negativa e lo spostamento è negativo. La forza non è costante, ma varia linearmente con lo spostamento (F = k(x - x0) con x0 = 0). Il lavoro compiuto dalla forza elastica è rappresentato dall'area sottesa alla curva forza-spostamento. Questa analisi mostra come il calcolo del lavoro in sistemi con forze variabili richiede un approccio diverso rispetto ai sistemi con forze costanti, e introduce la rappresentazione grafica come strumento fondamentale per la comprensione e il calcolo del lavoro. L'esempio della molla serve come illustrazione concreta del concetto di energia potenziale elastica e del suo legame con il lavoro compiuto.

IV.Forze Conservative e Non Conservative

Il documento conclude distinguendo tra forze conservative (come la gravità e la forza elastica), il cui lavoro non dipende dal percorso, e forze non conservative (come l'attrito), il cui lavoro dipende dal percorso seguito. Questa distinzione è fondamentale per comprendere la conservazione dell'energia nei sistemi fisici.

1. Definizione di Forze Conservative

La sezione introduce il concetto di forze conservative. Si spiega che il lavoro compiuto da una forza conservativa per spostare un oggetto da una posizione a un'altra non dipende dal cammino percorso, ma solo dalle posizioni iniziale e finale. La gravità viene citata come esempio di forza conservativa: il lavoro compiuto dalla forza di gravità per spostare un oggetto da un punto A a un punto B è sempre lo stesso, indipendentemente dal percorso seguito. Anche la forza elastica è classificata come conservativa. Questa caratteristica delle forze conservative ha importanti implicazioni nella conservazione dell'energia nei sistemi fisici, semplificando notevolmente l'analisi dei problemi.

2. Forze Non Conservative ed Esempio dell Attrito

In contrasto con le forze conservative, vengono introdotte le forze non conservative. L'attrito viene presentato come esempio principale di forza non conservativa: il lavoro compiuto dall'attrito dipende dal percorso seguito. Spostare una cassa lungo un pavimento rettilineo richiede un lavoro diverso rispetto a spostarla lungo un percorso curvo o a zig-zag. Questa differenza fondamentale tra forze conservative e non conservative sottolinea l'importanza di considerare il percorso quando si calcola il lavoro svolto da forze non conservative. L'analisi dell'attrito mette in evidenza come l'energia meccanica non si conservi in presenza di forze non conservative, a causa della dissipazione di energia sotto forma di calore.

3. Energia Potenziale e Posizione dei Corpi

La sezione conclude collegando il concetto di energia potenziale alla posizione o alla configurazione dei corpi. Si evidenzia che l'energia potenziale può essere identificata univocamente per ogni punto dello spazio in presenza di forze conservative. Questa proprietà è una diretta conseguenza della indipendenza del lavoro dal cammino percorso. Questo concetto sottolinea il legame profondo tra energia potenziale e forze conservative, e fornisce un ulteriore strumento per l'analisi dei sistemi fisici. La possibilità di definire univocamente l'energia potenziale in ogni punto semplifica l'analisi dei sistemi in cui agiscono forze conservative.