
Agenda 2030: Liguria Sostenibile
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Riassunto
I.L Evoluzione del Concetto di Sviluppo Sostenibile e l Agenda 2030
Il documento traccia l'evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile, dalla sua definizione formale nel Rapporto Brundtland del 1987 (“Our Common Future”) all'adozione dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile nel 2015. Viene sottolineata l'importanza del decentramento dell'Agenda 2030 e il ruolo cruciale delle Regioni e degli enti locali nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), o SDGs, a livello nazionale. La Dichiarazione di Rio (1992) e l'Agenda 21 rappresentano tappe fondamentali nel percorso verso la sostenibilità globale.
1. La Definizione di Sviluppo Sostenibile e il Rapporto Brundtland
Questa sezione del documento si concentra sulla genesi del concetto di "sviluppo sostenibile". Il punto di partenza è il rapporto "Our Common Future", presentato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo, presieduta da Gro Harlem Brundtland. Questo rapporto, per la prima volta in un documento ufficiale, definisce lo sviluppo sostenibile, fornendo linee guida ancora oggi considerate valide nei loro principi fondamentali. Il rapporto evidenzia la necessità di affrontare i problemi ambientali globali, sottolineando l'urgenza di modificare gli stili di vita sempre più inquinanti dell'uomo per preservare il pianeta. L'importanza di questo documento risiede nella sua capacità di stabilire un punto di riferimento cruciale per la comprensione e l'implementazione di politiche di sviluppo sostenibile a livello globale, gettando le basi per le successive iniziative internazionali in materia.
2. L Agenda 21 e la Conferenza di Rio
La sezione prosegue analizzando l'evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile attraverso la Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, nota come "Summit della Terra". Questo evento segna un passo importante nell'affermazione dell'idea che gli Stati debbano impegnarsi attivamente nella tutela ambientale e nello sviluppo sostenibile. Il risultato principale della Conferenza è stata la realizzazione dell'Agenda 21, un documento che propone azioni concrete per gli Stati, tra cui la lotta alla povertà, il cambiamento delle logiche di produzione e consumo, la protezione dell'atmosfera, degli oceani e della biodiversità, e la promozione di un'agricoltura sostenibile. L'Agenda 21, con i suoi 27 principi, rappresenta un impegno significativo verso la gestione responsabile delle risorse naturali e la costruzione di un futuro più sostenibile.
3. L Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Obiettivi e Decentramento
Il documento introduce l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel settembre 2015 da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. Questa Agenda, con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e 169 target, rappresenta un programma d'azione globale per le persone, il pianeta e la prosperità. La sua peculiarità sta nell'obiettivo di raggiungere gli SDGs sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, con il motto "no one left behind". Il testo sottolinea l'importanza del decentramento dell'Agenda 2030, evidenziando il ruolo cruciale che le Regioni e gli enti locali devono svolgere per il raggiungimento degli SDGs a livello nazionale. La natura interdipendente degli SDGs richiede l'adozione di politiche integrate da parte degli Stati, superando le limitazioni degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals).
4. Il Ruolo degli Enti Locali e il Monitoraggio Internazionale
Questa parte si concentra sul ruolo fondamentale degli enti locali, come Regioni e Comuni, nel processo di attuazione dell'Agenda 2030. Sebbene sia ampiamente riconosciuta l'importanza del coinvolgimento attivo della società civile a livello locale, mancano ancora indicazioni ufficiali su come le città e le Regioni debbano contribuire al raggiungimento degli SDGs e come misurare il loro contributo in modo uniforme a livello globale. Il documento menziona l'High-level Political Forum on Sustainable Development (HLPF), organo delle Nazioni Unite incaricato di valutare i progressi dei Paesi verso gli SDGs, basandosi su un panel di 232 indicatori statistici globali. Questa mancanza di linee guida ufficiali sottolinea la necessità di una maggiore chiarezza e coordinamento a livello internazionale per garantire un'efficace implementazione dell'Agenda 2030.
II.La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile SNSvS e le Strategie Regionali
Il documento analizza le fasi di declinazione dell'Agenda 2030 a livello italiano, presentando la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), approvata nel 2017. Si evidenzia l'importanza delle Strategie Regionali per lo Sviluppo Sostenibile, obbligatorie per ciascuna regione (art. 34, comma 4, D.Lgs 152/2006) per contribuire al raggiungimento degli OSS. La SNSvS deve essere coerente con il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e il Documento di Economia e Finanza (DEF).
1. La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile SNSvS
Questa sezione descrive il processo di adozione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) in Italia. Il percorso inizia nel 2016 con un documento del Ministero dell'Ambiente che valuta il posizionamento dell'Italia rispetto ai target dell'Agenda 2030, identificando punti di forza e debolezza per sviluppare la strategia nazionale. La SNSvS, approvata dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2017 e definitivamente dal CIPE il 22 dicembre 2017, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 maggio 2018. Essa contiene le linee guida per le politiche ambientali, economiche e sociali che l'Italia deve seguire per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030. La strategia si raccorda con il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e il Documento di Economia e Finanza (DEF), garantendo coerenza con gli obiettivi europei e la stabilità delle finanze pubbliche. Il PNR illustra gli interventi strategici delle amministrazioni nazionali e regionali, la loro coerenza con le politiche europee e l'impatto atteso, definendo un percorso per raggiungere gli obiettivi a livello europeo.
2. Le Strategie Regionali per lo Sviluppo Sostenibile
Il documento evidenzia l'importanza delle Strategie Regionali per lo Sviluppo Sostenibile, necessarie per ogni regione italiana ai sensi dell'articolo 34, comma 4, del Decreto Legislativo 152/2006. Queste strategie devono essere coerenti con la Strategia Nazionale, definendo il contributo regionale al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell'Agenda 2030. Le strategie regionali devono specificare gli strumenti, le priorità e le azioni che ogni regione intende intraprendere, senza oneri aggiuntivi per i bilanci regionali. La Legge 221/2015, articolo 3, stabilisce che le regioni devono dotarsi di queste strategie entro dodici mesi dall'aggiornamento della strategia nazionale, attraverso processi informativi e partecipativi. L'adozione delle Strategie Regionali è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 a livello nazionale, promuovendo anche l'attività delle amministrazioni locali attraverso processi di Agenda 21 locale.
3. Il Forum per lo Sviluppo Sostenibile e il ruolo del MATTM
Per favorire il coinvolgimento della società civile nell'attuazione della Strategia Nazionale, nel 2019 è stato istituito presso il Ministero dell'Ambiente il Forum per lo Sviluppo Sostenibile. Questo Forum, aperto a soggetti rilevanti come associazioni, consorzi, cooperative, fondazioni, imprese e università (ma non a persone fisiche), fornisce indicazioni per l'attuazione della Strategia Nazionale. Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), attraverso il Decreto Ministeriale n. 211 del 9/07/2018, ha finanziato attività a supporto della costruzione delle Strategie regionali, definendo anche le linee d'intervento da seguire. Il ruolo del MATTM è quindi cruciale nel fornire supporto finanziario e indicazioni metodologiche per la realizzazione delle strategie regionali, garantendo un'attuazione più omogenea a livello nazionale.
III.Il Ruolo dell ASviS e il Monitoraggio degli SDGs
L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) svolge un ruolo chiave nella diffusione della conoscenza dell'Agenda 2030 e nel monitoraggio dei progressi dell'Italia verso gli SDGs. L'ASviS utilizza dati Eurostat per analizzare la situazione italiana rispetto alla media UE, evidenziando punti di forza (Goal 3, 12, 13 nel 2018) e di debolezza (Goal 8, 10 nel 2018). L'ASviS organizza anche il Festival dello Sviluppo Sostenibile.
1. L ASviS e la Diffusione dell Agenda 2030
Questa sezione evidenzia il ruolo centrale dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nella diffusione della conoscenza e dei principi dell'Agenda 2030 a livello nazionale. L'ASviS, composta da oltre 270 istituzioni e reti della società civile, si impegna a sviluppare una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, influenzando modelli di produzione e consumo. L'organizzazione analizza le implicazioni e le opportunità per l'Italia legate all'Agenda 2030, contribuendo alla definizione di una strategia nazionale per il conseguimento degli SDGs e alla realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi. Il suo impegno si estende anche all'organizzazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, una grande iniziativa per sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese e istituzioni sui temi della sostenibilità.
2. Monitoraggio degli SDGs in Italia e confronto con l UE
Il documento presenta un'analisi dell'ASviS sull'andamento dell'Unione Europea e degli Stati membri nel raggiungimento degli SDGs, utilizzando dati Eurostat. Questa analisi mette in relazione la situazione di ogni Stato membro con la media UE. Per quanto riguarda l'Italia, nel 2018, si registra un posizionamento migliore della media UE per i Goal 3 (salute e benessere), 12 (consumo e produzione responsabili) e 13 (lotta contro il cambiamento climatico). Tuttavia, il presidente dell'ASviS, Pierluigi Stefanini, sottolinea come i risultati nascondano situazioni molto differenziate tra gli Stati membri, richiedendo nuove politiche europee per ridurre queste disparità. L'Italia, ad esempio, presenta situazioni critiche per il Goal 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) e il Goal 10 (ridurre le disuguaglianze), con un basso tasso di laureati e un declino rispetto al 2010.
3. Impatto del COVID 19 sugli SDGs e il ruolo dell ASviS nel monitoraggio
La sezione analizza l'impatto negativo della pandemia di COVID-19 su alcuni SDGs in Italia, in particolare sul Goal 1 (sconfiggere la povertà) e sul Goal 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), con minori redditi e aumento della disoccupazione. Altri SDGs colpiti sono il Goal 4 (istruzione di qualità), a causa dei problemi nella didattica a distanza, il Goal 5 (parità di genere), con un aumento delle disuguaglianze tra uomini e donne, e il Goal 10 (ridurre le disuguaglianze), con impatti maggiori su giovani e stranieri. Sebbene la pandemia abbia portato a miglioramenti temporanei in alcune aree (riduzione dei rifiuti e della criminalità), questi effetti sono destinati a svanire con il ritorno alla normalità. L'ASviS, come evidenziato dal portavoce Enrico Giovannini, continua a monitorare il percorso dell'Italia verso la sostenibilità, considerando anche le disuguaglianze territoriali, per aiutare i decisori a disegnare strategie regionali efficaci e i cittadini a valutare i risultati.
IV.La Situazione della Liguria e l Iniziativa Liguria 2030 Insieme verso i Global Goals
Il documento analizza la situazione della Liguria rispetto agli SDGs, evidenziando performance migliori della media nazionale per i Goal 5, 9, e 12, e peggiori per i Goal 3, 8, e 13. Viene presentata l’iniziativa “Liguria 2030 – Insieme verso i Global Goals”, un tavolo di lavoro che coinvolge diversi stakeholder (31 organizzazioni aderenti al protocollo d'intesa nel 2019) per promuovere l'Agenda 2030 a livello regionale. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha finanziato attività dei Centri di Educazione Ambientale (CEA) liguri per 182.000€ (2019) per la diffusione dell'Agenda 2030 tra la popolazione. L'iniziativa Liguria 2030 è unica nel suo genere in Italia.
1. Analisi della Situazione della Liguria rispetto agli SDGs
Questa sezione presenta un'analisi della situazione della Liguria riguardo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030, confrontandola con la situazione nazionale. L'analisi, basata su indicatori compositi dell'ASviS (che sintetizzano 80 indicatori statistici elementari), evidenzia che la Liguria presenta una situazione migliore rispetto alla media italiana per i Goal 5, 9 e 12, mentre la situazione è peggiore per i Goal 3, 8 e 13. Il documento non approfondisce i dettagli di ciascun Goal, ma indica la necessità di ulteriori analisi per comprendere a fondo le performance della regione rispetto agli obiettivi globali. L'analisi evidenzia una situazione ancora poco lineare per la Liguria nel percorso verso il raggiungimento degli SDGs, sottolineando la complessità della strada da percorrere per contribuire efficacemente alla realizzazione degli obiettivi a livello nazionale.
2. L Iniziativa Liguria 2030 Insieme verso i Global Goals
Il documento descrive l'iniziativa "Liguria 2030 – Insieme verso i Global Goals", presentata come un'iniziativa unica nel suo genere in Italia. Nata in Liguria, questa iniziativa coinvolge diversi stakeholder (31 organizzazioni hanno firmato un protocollo d'intesa a maggio 2019) con l'obiettivo principale di diffondere e promuovere l'Agenda 2030 sul territorio regionale. L'iniziativa è nata nel 2018 su consiglio di Enrico Giovannini (portavoce dell'ASviS) da una collaborazione tra il Tavolo Giustizia e Solidarietà di Genova e l'Associazione ETIClab. La Regione Liguria e il Comune di Genova sostengono l'iniziativa per garantire l'implementazione delle politiche volte al raggiungimento degli SDGs. Il primo forum regionale per lo Sviluppo Sostenibile ligure si è tenuto nel dicembre 2020, segnando l'inizio del percorso per la costruzione della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile della Liguria. L'iniziativa prevede riunioni tra i membri e eventi aperti a tutti i portatori d'interesse.
3. Attività dei Centri di Educazione Ambientale CEA e finanziamenti del MATTM
La sezione descrive le attività svolte dai Centri di Educazione Ambientale (CEA) liguri, finanziate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) con 182.000 euro a partire dall'estate del 2019. Queste attività, rivolte principalmente alla società civile, ma anche ad insegnanti, amministratori locali, portatori d'interesse e soggetti pubblici e privati, mirano a diffondere la conoscenza dell'Agenda 2030. I temi principali trattati sono la biodiversità, le produzioni sostenibili, i cambiamenti climatici e l'ambiente marino. Un'attenzione particolare è dedicata ai bambini, considerati il target ideale per la diffusione delle buone pratiche e dei principi dell'Agenda 2030. L'impatto delle attività è stato limitato nel 2020 a causa delle restrizioni legate all'emergenza sanitaria che hanno impedito lo svolgimento di eventi e manifestazioni. Nonostante ciò, le attività dei CEA hanno contribuito alla diffusione della conoscenza dell'Agenda 2030 nella popolazione ligure.
V.L Impatto del COVID 19 sugli SDGs in Italia e in Liguria
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sugli SDGs in Italia, in particolare sui Goal 1 (“Sconfiggere la povertà”), 4 (“Istruzione di qualità”), 5 (“Parità di genere”), 8 (“Lavoro dignitoso e crescita economica”) e 10 (“Ridurre le disuguaglianze”). Anche la Liguria ha risentito di questi effetti, sebbene alcune aree abbiano mostrato miglioramenti temporanei (rifiuti, criminalità) a causa delle restrizioni.
1. Impatto del COVID 19 sugli SDGs a livello nazionale
Questa sezione analizza l'impatto della pandemia di COVID-19 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) in Italia. In particolare, vengono evidenziati gli effetti negativi sui Goal 1 ("Sconfiggere la povertà") e 8 ("Lavoro dignitoso e crescita economica"), con una diminuzione delle entrate economiche e un aumento della disoccupazione nonostante le misure governative. Il Goal 4 ("Istruzione di qualità") ha risentito della transizione alla didattica a distanza, creando disparità tra gli studenti. Anche il Goal 5 ("Parità di genere") ha subito un impatto negativo, con una diminuzione maggiore del tasso di occupazione femminile rispetto a quello maschile, accentuando le disuguaglianze. Infine, il Goal 10 ("Ridurre le disuguaglianze") è stato colpito duramente, con impatti maggiori sui giovani, gli stranieri e specifici settori economici. Si nota anche un impatto positivo, ma temporaneo, su alcuni aspetti quali la riduzione dei rifiuti urbani e dei reati, legato alle restrizioni imposte durante la pandemia.
2. Effetti del COVID 19 sugli SDGs in Liguria
Il documento accenna brevemente all'impatto del COVID-19 sulla Liguria in relazione agli SDGs, senza entrare in dettagli specifici. Si menziona come i lavori per l'elaborazione della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile abbiano subito ritardi a causa della pandemia, in linea con quanto accaduto nella maggior parte delle regioni italiane. Si evidenzia, però, come le attività realizzate dai Centri di Educazione Ambientale (CEA) liguri nel 2019 e 2020 abbiano comunque contribuito alla diffusione della conoscenza dell'Agenda 2030, nonostante le restrizioni imposte abbiano limitato lo svolgimento di eventi e manifestazioni. L'analisi non offre dati specifici sull'impatto della pandemia sugli indicatori di sviluppo sostenibile in Liguria, ma si limita a segnalare i ritardi nell'implementazione delle strategie regionali e gli sforzi compiuti dai CEA per diffondere la consapevolezza nonostante le difficoltà.
VI.Il Ruolo delle Regioni nel Raggiungimento degli SDGs
Il documento conclude sottolineando l'importanza cruciale delle Regioni e degli enti locali nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile a livello nazionale. La collaborazione tra tutti i livelli di governo e il coinvolgimento della società civile sono essenziali per il successo dell'Agenda 2030 in Italia. La maggior parte delle regioni italiane, Liguria inclusa (eccetto il Veneto), non ha ancora una Strategia Regionale completa a causa dei ritardi causati dalla pandemia.
1. Importanza del Ruolo Regionale e Locale nel Raggiungimento degli SDGs
Il documento sottolinea l'importanza fondamentale delle Regioni e di tutti gli enti locali nel conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) a livello nazionale. Si afferma che solo attraverso una stretta collaborazione tra tutti i livelli di governo e un coinvolgimento diretto della società civile si potranno raggiungere gli SDGs. Questo perché è a livello locale che si riesce a coinvolgere direttamente le persone e la società nella realizzazione degli obiettivi. La mancanza di indicazioni ufficiali su come le città e le Regioni debbano effettivamente contribuire e su come misurare il loro contributo in modo uniforme a livello globale, evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza e coordinamento nelle politiche di sviluppo sostenibile.
2. La Situazione in Italia e il Ruolo delle Strategie Regionali
Il documento evidenzia che l'Italia, pur avendo adottato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), è ancora indietro nel percorso verso il raggiungimento degli SDGs. Un fattore che impatta negativamente su questo ritardo è la mancanza di Strategie Regionali di Sviluppo Sostenibile in quasi tutte le regioni italiane, ad eccezione del Veneto. La pandemia da Covid-19 ha ulteriormente rallentato l'elaborazione di queste strategie, causando ritardi nella loro redazione e posticipando le scadenze. L'adozione di strategie regionali è considerata essenziale per accelerare il processo di transizione verso lo sviluppo sostenibile in Italia, poiché molte politiche rilevanti per il raggiungimento degli SDGs sono di competenza regionale.
3. Il Caso Studio della Liguria Tra Sforzi e Mancanze
La Liguria, come la maggior parte delle regioni italiane, non si è ancora dotata di una propria Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile a causa dei ritardi dovuti alla pandemia. Nonostante ciò, il documento evidenzia alcune iniziative positive intraprese dalla Regione. Le attività realizzate dai Centri di Educazione Ambientale (CEA) liguri tra il 2019 e il 2020 hanno contribuito a diffondere la conoscenza dell'Agenda 2030 tra la popolazione. Inoltre, la sottoscrizione del protocollo d'intesa "Liguria 2030 – Insieme verso i Global Goals", che riunisce diversi stakeholder, rappresenta un importante esempio di collaborazione per la promozione dell'Agenda 2030 sul territorio regionale, presentandosi come un modello innovativo a livello nazionale. Tuttavia, la mancanza di una Strategia Regionale completa impedisce alla Liguria di contribuire pienamente al raggiungimento degli SDGs a livello nazionale.